Santa Giovanna Francesca de Chantal (12 agosto)
In questo giorno il Martirologio ci dice: «Santa Giovanna Francesca Frémiot de Chantal, religiosa: dal suo matrimonio cristiano ebbe sei figli, che educò alla pietà; rimasta vedova, percorse alacremente sotto la guida di san Francesco di Sales la via della perfezione, dedicandosi alle opere di carità soprattutto verso i poveri e i malati; diede inizio all’Ordine della Visitazione di Santa Maria, che diresse con saggezza. Il suo transito avvenuto a Moulins sulle rive dell’Allier vicino Nevers in Francia ricorre il 13 dicembre», precisando che il 12 è il giorno che precede le idi di agosto.
Che mirabile sintesi della festeggiata di oggi! Ma cosa sono esattamente le idi?
Nel calendario romano, quello che si ritiene istituito da Romolo, le idi erano i giorni che dividevano i mesi – più o meno in parti uguali – in due parti: il 15 per quanto riguarda marzo, maggio, giugno e ottobre, il 13 per tutti gli altri. «Residuo dell’originario calendario lunare, in cui ricorrevano nei giorni di plenilunio – precisa il dizionario Treccani – le idi erano giorni festivi consacrati a Giove». Le idi di marzo del 44 a.C., momento diventato ancor più celebre grazie al libro di Valerio Massimo Manfredi e al film di George Clooney, è invece la data in cui si ricorda l’assassinio di Giulio Cesare.
Tornando a Giovanna, come avvenne il suo incontro con Francesco di Sales?
Nata a Digione nel 1572, si sposò all’età di vent’anni col barone di Chantal, che però morì prematuramente durante una battuta di caccia. Dopo dieci anni di nozze, la giovane donna si trovava vedova e madre di sei figli. Durante una sua predica, il vescovo di Ginevra la notò immediatamente, poiché indossava abiti vedovili, che a Francesco non parvero tuttavia appropriati.
In che senso?
Incontratala, dopo essere rimasto abbagliato da tanta umana bellezza, il vescovo le chiese se fosse sua intenzione rimaritarsi, dato che a parer suo tali abiti comunicavano questa ipotesi. Giovanna negò con forza, chiedendogli poi di potersi confessare, momento sacramentale che segnò la vita di entrambi.
Cosa accadde fra loro?
Tra i due sbocciò un rapporto fortissimo, che viaggiò sul difficile filo del limite tra amicizia spirituale e “ragioni del cuore”. Una comunione di anime simile, e per certi versi ancor più intensa, di quella tra Francesco e Chiara d’Assisi, santa che la liturgia celebra, guarda caso, il giorno precedente quello di Giovanna.
I due riuscirono dunque a rimanere solo amici dal punto di vista spirituale?
Proprio così. Giovanna era desiderosa di vivere sotto lo stesso tetto del vescovo, essendo disposta a fargli perfino da cameriera, pur di poter ascoltare le sue parole. Così, una volta che i figli rimasti si resero indipendenti (solo due purtroppo, dato che ben quattro morirono prima di lei), la santa si trasferì da Francesco, assieme al quale nel 1610 fondò il già citato Ordine della Visitazione di Santa Maria, realtà capace di diffondersi subito a macchia d’olio, tanto che alla morte di Giovanna, il 13 dicembre del 1641, nel Paese transalpino si contavano già 82 case! Oggi, solo in Italia, se ne contano 23.
«Aiutaci Giovanna, a riconoscere immediatamente la bellezza e a innamorarci di chi, come Francesco, ci parla di Dio. Intercedi per noi affinché possiamo coltivare amicizie spirituali capaci di andare oltre gli stereotipi e le maldicenze, ma soprattutto segno che la vera Bellezza che ci attrae nell’altro o nell’altra è quella a cui rimanda: Gesù risorto, vero e vivo».
Recita
Marco Mazzotta, Cristian Messina
Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri