
Note biografiche di San Simeone stilita (24 Maggio)
Ma è vero che stava su una colonna?
Sì, San Simeone Stilita il Giovane visse davvero su una colonna per più di quarant’anni! Era una forma estrema di penitenza e preghiera continua, un modo per vivere il Vangelo senza compromessi.
Ma non era già esistito un altro Simeone “stilita”?
Esatto! Simeone il Giovane prese ispirazione da San Simeone Stilita il Vecchio, vissuto un secolo prima. Anche lui fu chiamato “stilita” (dal greco stylos, colonna), perché praticava l’ascetismo vivendo su una colonna in cima a una piattaforma, isolato dal mondo, ma non dal cuore degli uomini.
Quando e dove visse Simeone il Giovane?
Nacque attorno al 521 d.C. a Antiochia di Siria, in una famiglia cristiana. Fin da piccolo mostrò un cuore infiammato di amore per Dio. A soli 7 anni, si ritirò in solitudine e a 15 anni salì sulla sua prima colonna, vicino a Costantinopoli, sul monte Mirabile.
Ma come si può vivere su una colonna?
Simeone vi costruì una piattaforma di legno, su cui trascorreva giorni e notti in preghiera, in digiuno e contemplazione. I discepoli gli portavano da mangiare con delle corde, ma lui parlava a tutti di Dio dall’alto, accogliendo i pellegrini, pregando per i malati, e dando consigli a chiunque ne avesse bisogno.
Non è fuggito dal mondo?
Al contrario! Pur stando “lontano”, Simeone era un punto di riferimento spirituale per l’intero impero bizantino. Persino imperatori e vescovi gli scrivevano per chiedere consiglio. La sua vita attirava folla di pellegrini, assetati di Dio.
È stato anche un mistico?
Sì. Simeone il Giovane ebbe visioni, carismi spirituali e guarigioni miracolose. Era conosciuto per il dono della profezia e per l’intensità della sua preghiera. Ma visse sempre con umiltà e obbedienza alla Chiesa.
Quando è morto?
Morì nel 592, probabilmente il 24 maggio, giorno in cui la Chiesa lo ricorda. La sua fama si diffuse in tutto l’Oriente, e fu venerato come santo già subito dopo la morte.
Che messaggio ci lascia oggi?
Che niente è impossibile a chi ama davvero Dio. Anche le scelte più estreme, come vivere su una colonna, possono essere segno di una fede autentica. E ci ricorda che il mondo si cambia anche con la preghiera nascosta e con l’amore fedele.
San Simeone,
uomo della solitudine e del silenzio,
tu che dall’alto di una colonna
hai parlato al cuore degli uomini,
insegnaci a cercare Dio
sopra ogni cosa.
Fa’ che la nostra preghiera
non sia fuga dal mondo,
ma luce per il mondo.
Intercedi per noi,
perché possiamo anche noi
“salire in alto” nella fede
e portare Dio nel quotidiano.
Amen.
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Elena Fabbri, Francesca Cevoli
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