Note biografiche del Beato Giovanni Duns Scoto (8 Novembre)
Chi era Duns Scoto?
Fu un teologo e filosofo francescano tra i più profondi e raffinati del Medioevo, chiamato anche “Doctor Subtilis” — il Dottore Sottile — per la chiarezza e la precisione del suo pensiero.
La sua vita fu breve, ma la sua intelligenza e la sua fede hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia della Chiesa.
Da dove proveniva e in quale tempo visse?
Giovanni nacque attorno al 1266 a Duns, un piccolo villaggio della Scozia, da una famiglia semplice e credente.
Era un’epoca in fermento: il Medioevo maturo, con le università che fiorivano, i grandi ordini mendicanti — francescani e domenicani — che animavano la vita culturale e spirituale d’Europa, e le città che diventavano luoghi di pensiero e di fede.
Era il secolo di Tommaso d’Aquino, Bonaventura, Dante Alighieri: un mondo in cui la teologia e la filosofia cercavano insieme la verità.
Come nacque la sua vocazione?
Fin da giovane sentì la chiamata alla vita religiosa. Entrò tra i Frati Minori e studiò con passione la Sacra Scrittura e la teologia, spinto da un amore profondo per la verità.
La sua fede non era solo intellettuale: era un atto di amore, una ricerca di Dio fatta con la mente e con il cuore.
Quale fu la sua missione come frate e teologo?
Duns Scoto insegnò nelle grandi università di Oxford, Parigi e Colonia.
Fu un pensatore audace e fedele, capace di coniugare ragione e fede in un modo nuovo.
Il suo contributo più celebre fu la difesa del privilegio dell’Immacolata Concezione di Maria: molto prima che fosse proclamato dogma, egli affermò che Maria fu preservata dal peccato originale in previsione dei meriti di Cristo.
Una visione geniale, che univa logica e amore, teologia e poesia.
C’è un episodio che rivela la sua forza interiore?
Durante i conflitti tra il re di Francia Filippo il Bello e il papa Bonifacio VIII, Giovanni fu costretto a scegliere tra obbedienza politica e fedeltà alla Chiesa.
Non esitò: lasciò la Francia e affrontò l’esilio, scegliendo la fedeltà al Vangelo e all’obbedienza religiosa.
Era un uomo che sapeva soffrire in silenzio per la verità.
Come si concluse la sua vita?
Morì giovanissimo, a Colonia nel 1308, all’età di circa quarant’anni.
La sua tomba divenne presto meta di devozione e pellegrinaggi, e il suo pensiero continuò a diffondersi nelle scuole francescane e oltre.
Come possiamo riassumere la sua eredità?
Duns Scoto ci insegna che la fede non spegne l’intelligenza, la illumina.
La sua vita unì silenzio e studio, povertà e genialità, amore a Dio e fiducia nella ragione.
Fu un uomo che cercò Dio nei libri, ma lo trovò soprattutto nella preghiera.
Nella sua voce teologica risuona ancora oggi la convinzione che l’amore è la ragione suprema di tutte le cose.
Beato Giovanni Duns Scoto,
che hai servito la verità con mente limpida e cuore ardente,
insegnaci a pensare con umiltà
e a credere con intelligenza.
Fa’ che, come te, cerchiamo Dio
in tutto ciò che è bello, vero e buono,
e che ogni sapere conduca alla lode del Creatore.
Illumina gli studiosi e gli insegnanti,
rendi i credenti capaci di ragione e di fede,
e donaci la gioia di conoscere Cristo,
Verità che libera e amore che salva.
Amen.
Recita
Alessia Fantini, Rachele Nicoletti
Musica di sottofondo
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Testo elaborato con l'ausilio dell'IA