
Note biografiche
Beata Margherita, nata nel 1287 a Metola, era cieca e deformata. La sua famiglia, appartenente alla piccola nobiltà, la rinchiuse in una cella per nasconderla al mondo a causa dei suoi "difetti".
Perché la sua vita è considerata un esempio di fede?
La sua vita è un simbolo di resilienza e fede. Abbandonata dai genitori a Città di Castello dopo un tentativo fallito di guarigione, Margherita si dedicò alla preghiera e al servizio degli altri.
Come ha vissuto dopo essere stata lasciata sola?
Dopo aver mendicato per le strade, fu accolta da una coppia devota che le offrì un rifugio. Qui divenne educatrice dei loro figli e si prese cura dei malati e dei carcerati.
Quali pratiche religiose seguiva?
Margherita era profondamente devota e praticava penitenze rigorose. La sua dedizione alla preghiera e alla carità attirò l'attenzione della comunità, portando a numerosi racconti di miracoli e guarigioni attribuiti a lei.
Quando è stata beatificata e canonizzata?
Fu beatificata nel 1609 da Papa Paolo V e canonizzata nel 2021 da Papa Francesco attraverso un procedimento speciale che riconosceva il suo culto diffuso.
Qual è il suo legame con Città di Castello oggi?
Oggi, Margherita è venerata come santa nella Chiesa cattolica, con il suo santuario principale situato nella Chiesa di San Domenico a Città di Castello. La sua festa viene celebrata il 13 aprile.
Come viene ricordata nella cultura locale?
La sua storia è un esempio di speranza e riscatto, rappresentando una figura importante non solo per Città di Castello ma anche per la Chiesa cattolica nel suo insieme. La sua vita continua a ispirare molti, dimostrando che la fede può superare le avversità più gravi.
O Dio, che hai donato a Santa Margherita di Città di Castello la forza di affrontare le avversità con amore e fiducia in Te, concedi anche a noi, per sua intercessione, di accettare con fede ogni prova della vita e di riconoscere nei più deboli il tuo volto.
Recita
Agata Circiello, Olimpia Galimberti
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