San Norberto (6 giugno)
Oggi celebriamo la memoria di san Norberto, monaco, vescovo e patrono della Boemia.
Cosa sappiamo di lui?
Nato intorno al 1080 dalla nobile famiglia dei Gennep a Xanten, in Germania, da adulto si trovò davanti al classico bivio dei nobili di quel tempo: intraprendere la carriera ecclesiastica o quella militare? Optò per la prima, ma solo per opportunismo. Ordinato suddiacono iniziò infatti a godere di molti privilegi, sapendo che la carriera sarebbe culminata con l’approdo ad una sede episcopale importante.
Cos’è esattamente un suddiacono?
Fino al 1970 si distingueva tra ordini maggiori (vescovo, presbitero e diacono) e ordini minori (ostiario, esorcista, accolito e suddiacono appunto), ma con la lettera apostolica Ministeria quaedam, papa Paolo VI abolì gli ordini minori. Da quel momento si parla di ministri ordinati, che hanno cioè ricevuto il sacramento dell’Ordine (diventando così vescovi, presbiteri o diaconi), e ministri istituiti (accolito, lettore e ministro straordinario della comunione eucaristica). Un importante servizio viene svolto infine dai cosiddetti ministri di fatto, coloro cioè che svolgono un attività liturgica – ad esempio facendo accoglienza ai fedeli o facendo parte del coro – senza tuttavia aver ricevuto un’istituzione ufficiale.
Tornando alla sua scelta, cosa gli accadde in seguito?
Durante una cavalcata fu sorpreso da un violento uragano, che ebbe il medesimo effetto della “Luce” che accecò Saulo sulla via di Damasco! E come il futuro Paolo, anche Norberto chiese a quella “Luce”: «Signore, cosa vuoi che io faccia?», sentendosi rispondere «Abbandona la via del male e fai del bene». Da quel momento fuggì la vita mondana e donò tutti i suoi averi – questa volta seguendo le orme di Francesco d’Assisi – e si mise sui passi prima di un abate benedettino, poi di alcuni canonici, infine dell’eremita Liudolfo, passando tre anni in preghiera e penitenza.
E dopo di ciò?
Intraprese una vita itinerante, prima in Francia, dove accettò di guidare i Canonici regolari del convento di Prémontré (dando vita ai monaci premostratensi), a nord-est di Parigi, e poi in Germania. Trovatosi infatti a Magdeburgo, per assistere al funerale del vescovo di quella città, a furor di popolo fu eletto suo successore.
Che tipo di vescovo fu Norberto?
Scomodo per molti, data la sua difficoltà nello scendere a compromessi, e sostenitore dell’ampia riforma della Chiesa voluta da papa Gregorio VII (nota appunto come “riforma gregoriana”), non dimenticò mai il suo essere prima di tutto monaco, vivendo il suo episcopato in forma sia attiva che contemplativa. «Grande con in grandi e piccolo con i piccoli» voleva che tutto il clero vivesse in castità e povertà, seguendo l’esempio della sacra Scrittura e praticando l’ospitalità.
«O Dio, che in san Norberto hai dato alla tua Chiesa un vescovo mirabile per lo zelo pastorale e lo spirito di orazione, fa’ che il tuo popolo sia sempre guidato alle sorgenti della salvezza da pastori secondo il tuo cuore» (Preghiera Colletta).
Recita
Massimo Alberici, Simona Mulazzani
Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri