San Nicodemo e san Giuseppe di Arimatea (31 Agosto)



Note biografiche di san Nicodemo e di san Giuseppe di Arimatea (31 Agosto)
Chi erano San Nicodemo e San Giuseppe di Arimatea?
Erano due uomini autorevoli e rispettati del popolo giudaico, contemporanei di Gesù. Entrambi erano membri del Sinedrio, l’assemblea religiosa e politica di Gerusalemme. Pur vivendo immersi nelle tensioni del loro tempo, ebbero il coraggio di avvicinarsi a Cristo e di testimoniare la loro fede in momenti cruciali.

Qual era il contesto storico in cui vissero?
Vissero nel I secolo, al tempo della dominazione romana sulla Palestina. Gli Ebrei attendevano un Messia liberatore, ma il messaggio di Gesù sorprendeva e spiazzava: parlava di un regno non politico ma spirituale, fondato sull’amore e sul perdono. Per questo, molti capi religiosi lo osteggiavano. Nicodemo e Giuseppe, pur facendo parte di quell’ambiente, riconobbero in Gesù qualcosa di unico.

Chi era Nicodemo?
Nicodemo era un fariseo e maestro della Legge, uomo colto e stimato. Nel Vangelo di Giovanni viene ricordato per il suo incontro notturno con Gesù: andò da Lui di notte per non farsi vedere, e lì ascoltò parole decisive: “Bisogna rinascere dall’alto” (Gv 3,3). Più tardi, difese Gesù davanti al Sinedrio e infine, dopo la crocifissione, aiutò Giuseppe di Arimatea a dare al Signore una degna sepoltura.

Chi era Giuseppe di Arimatea?
Giuseppe era un uomo ricco, proveniente da Arimatea, descritto come “discepolo di Gesù, ma di nascosto, per timore dei Giudei” (Gv 19,38). Dopo la morte di Cristo, ebbe il coraggio di presentarsi a Pilato per chiedere il corpo di Gesù, gesto rischioso che poteva costargli la reputazione e persino la vita. Mise a disposizione il suo sepolcro nuovo, scavato nella roccia, dove fu deposto il corpo del Signore.

C’è un episodio significativo della loro vita?
Sì. Dopo la crocifissione, quando quasi tutti i discepoli erano fuggiti per paura, furono proprio Giuseppe di Arimatea e Nicodemo ad affrontare il rischio e a prendersi cura del corpo di Gesù. Nicodemo portò una grande quantità di mirra e aloe per la sepoltura, e insieme lo deposero nel sepolcro. Un gesto di amore silenzioso, fatto con coraggio e fede.

Quando li ricordiamo nella liturgia?
La Chiesa celebra la loro memoria il 31 agosto, come esempio di discepoli che hanno saputo uscire dal timore e testimoniare pubblicamente la loro fede in Cristo.

San Nicodemo e San Giuseppe,
discepoli umili e coraggiosi del Signore,
insegnateci a riconoscere Gesù come luce della vita,
anche nelle notti della paura e del dubbio.
Aiutateci a non avere timore di professare la nostra fede,
a servire Cristo nei fratelli più deboli
e a compiere gesti concreti di amore e di misericordia.
Siate per noi esempio di silenziosa fedeltà
e di coraggio evangelico.
Amen.

Recita
Valentina Pronti, Martina Pari

Musica di sottofondo
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