Isaia 58,9b-14 con il commento di Manuel Semprini



Dal libro del profeta Isaia
Is 58,9b-14 

Testo del brano
Così dice il Signore: «Se toglierai di mezzo a te l’oppressione, il puntare il dito e il parlare empio, se aprirai il tuo cuore all’affamato, se sazierai l’afflitto di cuore, allora brillerà fra le tenebre la tua luce, la tua tenebra sarà come il meriggio. Ti guiderà sempre il Signore, ti sazierà in terreni aridi, rinvigorirà le tue ossa; sarai come un giardino irrigato e come una sorgente le cui acque non inaridiscono. La tua gente riedificherà le rovine antiche, ricostruirai le fondamenta di trascorse generazioni. Ti chiameranno riparatore di brecce, e restauratore di strade perché siano popolate. Se tratterrai il piede dal violare il sabato, dallo sbrigare affari nel giorno a me sacro, se chiamerai il sabato delizia e venerabile il giorno sacro al Signore, se lo onorerai evitando di metterti in cammino, di sbrigare affari e di contrattare, allora troverai la delizia nel Signore. Io ti farò montare sulle alture della terra, ti farò gustare l’eredità di Giacobbe, tuo padre, perché la bocca del Signore ha parlato». 

 

 

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
J.S.Bach. Goldberg Variations. BWV 988-10. Variatio 9 a 1 Clav. Canone alla terza. Kimiko Ishizaka. Diritti Creative Commons. Musopen.org

Meditazione
Manuel Semprini

Meditazione
Se il nostro cuore sarà rivolto all’altro, promette il Signore, allora la nostra luce brillerà tra le tenebre. Come ribadisce Gesù: «Voi siete la luce del mondo» (Mt 5,14). Se operiamo per il bene, rischiariamo quanti brancolano nel buio. E Dio, dalle parole di Isaia, assicura anche la sua guida e il suo sostegno. Non siamo soli in questa opera di giustizia e di carità. Ma ancora più gioia riceveremo, continua Isaia, se onoreremo il giorno sacro al Signore: il sabato per gli ebrei, la domenica per i cristiani. Non si tratta però del giorno in sé. Anche Gesù ci avverte, infatti, sul fatto che: «Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato!» (Mc 2,27). Quello che ci chiede il Signore è un tempo dedicato a Lui, esclusivo e raccolto. Può essere una lode al mattino al risveglio, un ringraziamento alla sera dopo una lunga giornata oppure un affidamento prima della notte. Può essere una celebrazione liturgica oppure un piccolo pensiero. L’importante è che sia un momento riservato e offerto a Dio: un tratto verticale che spezzi l’orizzontalità della vita ordinaria. Così facendo, quel momento diventerà sacro e dalla sua intensità dipenderà la nostra relazione con Lui, ma anche il nostro rapporto con gli altri. Perché tanto piace a Dio il nostro aiuto caritatevole verso il prossimo, quanto si rallegra del nostro rivolgerci fiduciosi alle sue attenzioni di padre. Vita contemplativa e vita attiva sono due facce della stessa medaglia. Come ci ricorda san Giacomo nella sua lettera: «come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta» (Gc 2,26).

 

Scarica la nostra App su