Beata Vergine Maria Madre della Chiesa (Lunedì dopo Pentecoste)
«Madre della Chiesa, prega per noi».. questa litania lauretana ci introduce alla “festività” di oggi.
Cos’è una litania lauretana?
Legate per secoli alla recita del rosario – anche se non ne sono affatto un’appendice, bensì una forma di preghiera a sé stante – le litanie, dal greco litanéia, “preghiera di supplica”, originariamente, almeno dal VII secolo, venivano indirizzate ai santi, per poi essere applicate a Maria e approvate nel 1601 da Clemente VIII. Questo papa approvò solo quelle lauretane, adottate cioè a Loreto verso la fine del Cinquecento. In esse la Madonna viene supplicata soprattutto con i titoli di vergine, regina e madre, appunto.
Tornando alla celebrazione odierna, come e quando nasce?
Questa “festa”, entrata in vigore nel calendario romano, e non in quello ambrosiano ad esempio, è recentissima, è stata infatti istituita da papa Francesco l’11 febbraio 2018, proprio il giorno in cui la Chiesa celebra un’altra festività mariana, quella legata a Lourdes. In altre nazioni, tuttavia (come la Polonia e l’Argentina), diverse diocesi e famiglie religiose avevano già fatto richiesta affinché tale celebrazione fosse inserita nel loro calendario particolare.. così papa Francesco ci ha fatto un altro regalo, rendendola obbligatoria e perciò all’attenzione di tutta la Chiesa.
Come mai si celebra proprio il primo lunedì dopo Pentecoste?
Corrado Maggioni, sottosegretario della Congregazione per il Culto Divino (l’organo competente nell’istituire questa festa), afferma che tale scelta ha radici bibliche, poiché presenza della Madonna nel Cenacolo, attestata negli Atti, vuol sottolineare «che la Chiesa della Pentecoste, animata dallo Spirito del Risorto, cammina nel tempo sotto la premurosa guida materna della Vergine». «Maria – ci ricorda inoltre padre Raniero Cantalamessa – risulta presente.. in tutti e tre i momenti costitutivi del mistero cristiano e della Chiesa.. l’Incarnazione, il Mistero pasquale e la Pentecoste». È vero che nel Cenacolo, come sul Calvario, è menzionata assieme ad altre donne, ma in questo caso presenzia nei panni di “Madre di Gesù”. Cioè: «lo Spirito Santo, che sta per venire – prosegue il francescano – , è “lo Spirito del figlio suo”! ..Di Gesù, nel Credo, si dice (infatti) che si è incarnato “per opera dello Spirito Santo, da Maria Vergine”».
Di che tipo di maternità si tratta esattamente?
La Madonna è anzitutto non solo madre, ma anche sorella e figlia di Dio, come ci ricorda Dante nell’apertura del canto XXXIII del Paradiso, quando la chiama: «Vergine Madre, figlia del tuo Figlio». In secondo luogo, se Maria è “madre di Dio” è anche “madre nostra”, dato che in Gesù siamo tutti uno. Quindi, facendosi nostro fratello, Egli ci rende tutti figli di sua madre. È quanto dirà sulla croce rivolgendosi a lei e a Giovanni: «Donna, ecco tuo figlio!.. Figlio, ecco tua madre! E da quell’ora – prosegue il quarto Vangelo – il discepolo l’accolse con sé» (Gv 19,26-27).
In che senso Giovanni l’accolse con sé?
Nel testo originale greco «eis tá ìdia» può significare due cose, che è bene tenere unite: sia la prese con sé «nella sua casa», sia «tra le sue cose più care». I due trascorsero dunque gli ultimi anni di vita insieme, e questo ha dei risvolti stupendi, significa concretamente che “il discepolo amato” ebbe l’onore di viverle accanto in ogni momento, di pregare con lei, mangiare con lei, confrontarsi con lei.. e questo apre un altro scenario: può tutto ciò non aver influito nella redazione del Vangelo di Giovanni?
Quindi, seppur non alla maniera dell’apostolo, siamo tra le braccia di una madre meravigliosa..
Non solo: se nel Cenacolo la Vergine ci appare come Madre della Chiesa, nel Cenacolo – sostiene ancora Cantalamessa – indossa le vesti di “madrina”, che «per poter svolgere questo ufficio, deve essere una che ha già ricevuto, per parte sua, il battesimo.. Se i battezzandi sono adulti, la madrina li assiste nella preparazione, e così fece Maria con gli apostoli e fa con noi».
Tornando alla Bibbia, nell’Antico Testamento non si spendono parole simili per Abramo?
Sì, perché come abbiamo un “padre nella fede” nell’Antica Alleanza, allo stesso modo abbiamo una “madre nella fede” nella Nuova (cfr. Lc 1,45). E sia nella vita di Abramo che in quella di Maria emergono due grandi atti di fede: per il primo il credere in tarda età nella promessa di un figlio e l’offerta dello stesso; per la seconda il credere nella promessa di un figlio (questa volta in stato verginale) e nell’assistere sotto la croce, però, alla sua immolazione. Detto altrimenti: se nel caso di Isacco Dio ha “ritrattato”, con Gesù è andato fino in fondo, lasciando che varcasse la soglia della morte.
Ti chiediamo, Maria, di allattarci al seno della tua fede; di educarci come solo tu sai fare; di accompagnarci nei momenti di dubbio e smarrimento; di vegliare a distanza sulle nostre vite, sulle nostre scelte e sui nostri errori; ma soprattutto di attenderci nel tuo abbraccio di madre..
Recita
Gennj Fabbrucci, Riccardo Cenci
Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri