1Corinzi 2,1-5 con il commento di Marianna Pascucci



Dalla prima lettera di San Paolo apostolo ai Corinzi
1Cor 2,1-5

Testo del brano
Io, fratelli, quando venni tra voi, non mi presentai ad annunciarvi il mistero di Dio con l’eccellenza della parola o della sapienza. Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e Cristo crocifisso. Mi presentai a voi nella debolezza e con molto timore e trepidazione. La mia parola e la mia predicazione non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio.

 

 

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
Aaron Kenny. Beneath the Moonlight. Diritti Creative Commons

Meditazione
Marianna Pascucci

Meditazione
Questo brano mette in evidenza come, secondo Paolo, un autentico sermone doveva rendere visibile la grazia salvifica di Dio, penetrando in profondità nei cuori degli ascoltatori. Egli credeva che lo stesso principio fosse valido per ogni ministero. La fede avrebbe dovuto essere radicata in un riconoscimento ineluttabile, non in una deduzione razionale. Paolo desiderava che i suoi convertiti sperimentassero la potenza di Dio e vedessero con i propri occhi la grazia divina in atto. Al fine di ottenere questo risultato concentrò la sua predicazione sulla parte più difficile del Vangelo, ossia la crocifissione di Cristo. I presenti, allora, avrebbero dovuto andarsene, invece qualcosa li aveva trattenuti, perché avevano percepito in Paolo la presenza della grazia, e si erano convinti che la potenza di Dio l’avesse trasformato. Lo Spirito Santo, a mio avviso, aveva inequivocabilmente manifestato la sua potenza, e questa verità risultava innegabile. Signore, fa che la nostra vita allora parli al mondo, attraverso un messaggio chiaro, guidato dallo Spirito Santo, del grande amore del Padre che guarisce tutte le ferite.

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