1Corinzi 1,17-25 con il commento di Marianna Pascucci



Dalla prima lettera di San Paolo apostolo ai Corinzi
1Cor 1,17-25

Testo del brano
Fratelli, Cristo non mi ha mandato a battezzare, ma ad annunciare il Vangelo, non con sapienza di parola, perché non venga resa vana la croce di Cristo. La parola della croce infatti è stoltezza per quelli che si perdono, ma per quelli che si salvano, ossia per noi, è potenza di Dio. Sta scritto infatti: «Distruggerò la sapienza dei sapienti e annullerò l’intelligenza degli intelligenti». Dov’è il sapiente? Dov’è il dotto? Dov’è il sottile ragionatore di questo mondo? Dio non ha forse dimostrato stolta la sapienza del mondo? Poiché infatti, nel disegno sapiente di Dio, il mondo, con tutta la sua sapienza, non ha conosciuto Dio, è piaciuto a Dio salvare i credenti con la stoltezza della predicazione. Mentre i Giudei chiedono segni e i Greci cercano sapienza, noi invece annunciamo Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, Cristo è potenza di Dio e sapienza di Dio. Infatti ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini.

 

 

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
Aaron Kenny. Beneath the Moonlight. Diritti Creative Commons

Meditazione
Marianna Pascucci

Meditazione
Sicuramente il Cristianesimo, fra le religioni, è la più irragionevole, in quanto proclama che un criminale crocifisso è il salvatore del mondo. Oggi è difficile comprendere fino in fondo lo sconcerto e l’incredulità suscitati dalla proclamazione di questa Parola. Vediamo infatti che, sia i Giudei che i Greci, come si legge nel versetto 23, ammettevano che l’idea di un salvatore crocifisso fosse uno scandalo e una follia. Giuseppe Flavio, famoso storico, sottolinea come questo tipo di morte fosse la più disgraziata in assoluto perché, nella migliore delle ipotesi, identificava la vittima come uno schiavo, e nella peggiore come un criminale violento e pericoloso. Dunque, un salvatore crocifisso sfidava ogni logica, ma il versetto 17 ci dice che, nel momento in cui il Vangelo divenisse intellettualmente persuasivo, «la croce di Cristo verrebbe svuotata della sua potenza». Anche oggi, per molti, è strano accettare questa idea ma, una volta accettata, i credenti di ieri e di oggi sono costretti a guardare il mondo da una prospettiva del tutto nuova. Coloro che guardano alla fede in questa direzione riconoscono nel Crocifisso l’espressione della sapienza e della potenza di Dio (Cfr. 1,24). Cristo, infatti, nel suo totale altruismo, manifestò pienamente il progetto di Dio per l’umanità. Ed è questo amore smisurato e incondizionato la potenza capace di trasformare i credenti da “coloro che periscono” a “coloro che vengono salvati”. Fa, o Dio, che, nella vita di tutti i giorni possiamo riconoscere e vincere quelle forze interiori che rifiutano la croce, e avere la forza di essere crocifissi con Gesù, e divenire così testimoni credibili agli occhi del mondo.

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