1Corinzi 1,1-9 con il commento di Marianna Pascucci



Dalla prima lettera di San Paolo apostolo ai Corinzi
1Cor 1,1-9

Testo del brano
Paolo, chiamato a essere apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, e il fratello Sòstene, alla Chiesa di Dio che è a Corinto, a coloro che sono stati santificati in Cristo Gesù, santi per chiamata, insieme a tutti quelli che in ogni luogo invocano il nome del Signore nostro Gesù Cristo, Signore nostro e loro: grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo! Rendo grazie continuamente al mio Dio per voi, a motivo della grazia di Dio che vi è stata data in Cristo Gesù, perché in lui siete stati arricchiti di tutti i doni, quelli della parola e quelli della conoscenza. La testimonianza di Cristo si è stabilita tra voi così saldamente che non manca più alcun carisma a voi, che aspettate la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo. Egli vi renderà saldi sino alla fine, irreprensibili nel giorno del Signore nostro Gesù Cristo. Degno di fede è Dio, dal quale siete stati chiamati alla comunione con il Figlio suo Gesù Cristo, Signore nostro!

 

 

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
Aaron Kenny. Beneath the Moonlight. Diritti Creative Commons

Meditazione
Marianna Pascucci

 

Meditazione
Questo testo rappresenta il saluto e il ringraziamento che Paolo fa alla comunità di Corinto, che ha fondato con la sua evangelizzazione nel corso della seconda spedizione missionaria, con l’aiuto di Silvano e Timoteo (cfr. At 17,1-18). La città era risorta dopo la distruzione del 146 a.C. operata dai Romani. Quando mi accosto alla lettura di questi scritti, che rappresentano la Parola di Dio, il mio stupore iniziale, che mi fa da subito percepire come l’azione dello Spirito Santo agisse attivamente tra i suoi fedeli, è grande. Il primo motivo è riconducibile a un piccolo miracolo iniziale dovuto al fatto che il mondo di cui facciamo menzione, in quei tempi, non aveva strade con nomi e numeri civici, e i messaggeri dovevano assolvere a un compito non facile. Qui, allora, mi viene da pensare come si evidenzi in maniera preponderante che, colui che guida e porta a destinazione il messaggero, è Dio. Il compito di Paolo non consisteva nel dettare o nell’imporre una lista di rigidi precetti a cui i credenti dovevano attenersi pedissequamente, ma il suo scopo come pastore era quello di proporre un discernimento indipendente e per questo si limitava a vegliare su di loro e ad intervenire, nel caso avessero smarrito la strada, riportandoli fraternamente nella giusta direzione. Lo Spirito Santo supporta con tutti i doni necessari al suo sviluppo la comunità cristiana locale, che ha il compito di testimoniare e divulgare come la predicazione di Gesù rifletta la potenza e la sapienza di Dio. Per Paolo ognuna delle sue comunità era una meraviglia, non perché fossero perfette, ma semplicemente perché esistevano e il suo cuore era colmo di gratitudine per ciò che Dio aveva compiuto grazie a lui. Ciò che questo passaggio ci trasmette è che siamo chiamati, nella nostra vita, a vivere in modo che la grazia del Signore sia davvero presente e ben testimoniata affinché coloro che incontriamo, magari confusi e angosciati, possano vedere in noi, attraverso i nostri carismi, Cristo in terra.

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