Geremia 31,31-34 con il commento di Auro Panzetta



Dal libro del profeta Geremia
Ger 31,31-34

Testo del brano
«Ecco, verranno giorni – oracolo del Signore –, nei quali con la casa d’Israele e con la casa di Giuda concluderò un’alleanza nuova. Non sarà come l’alleanza che ho concluso con i loro padri, quando li presi per mano per farli uscire dalla terra d’Egitto, alleanza che essi hanno infranto, benché io fossi loro Signore. Oracolo del Signore. Questa sarà l’alleanza che concluderò con la casa d’Israele dopo quei giorni – oracolo del Signore –: porrò la mia legge dentro di loro, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. Non dovranno più istruirsi l’un l’altro, dicendo: “Conoscete il Signore”, perché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande – oracolo del Signore –, poiché io perdonerò la loro iniquità e non ricorderò più il loro peccato».

 

 

 

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
P.I.Tchaikovsky. The sick doll. G Major. Piano, Louis Sauter. Diritti Creative Commons. Musopen.org.

Meditazione
Auro Panzetta

Meditazione
Siamo qui di fronte ad una visione dal sapore epico, che ricapitola la Storia della salvezza nell’orizzonte di un nuovo arcobaleno che unisca il cielo e la terra. Il regno di Israele e quello di Giuda sono chiamati ad un’alleanza nuova, Dio non ha abbandonato il suo popolo alla schiavitù del peccato, condannandolo  all’uscita dalla  terra promessa. Dio ha mantenuto fede alla sua promessa e ha fatto rivivere  ciò che era perduto. La profezia di Geremìa si rivolge a un futuro velato di simboli che richiama i temi dell’Apocalisse. Come non pensare a Cristo come compimento di questo nuovo patto, che non coinciderà più con una terra, ma con una persona? «Questa sarà l’alleanza che concluderò con la casa d’Israele dopo quei giorni, oracolo del Signore: porrò la mia legge dentro di loro, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo». Il cuore è figura rappresentativa della promessa che si è compiuta, non in una nuova terra, per quanto abbondante di frutti e primizie del suolo, piuttosto quella terra è diventata il corpo del Salvatore, un corpo che noi abitiamo come membra, che noi mangiamo come farmaco dell’anima, che noi adoriamo. In quel corpo si sono manifestate e compiute tutte le promesse messianiche: non c’è più una legge fatta di divieti da osservare, c’è una relazione da vivere perché scritta nei cuori. L’allusione alle dinamiche dell’amore umano serve qui, al profeta, per indicare una conoscenza molto più intima della precedente. Essa implica una familiarità con Dio che ricorda quella delle origini nel giardino dell’Eden, e di fatto supera la condizione di peccato in cui era precipitata l’umanità, perché redenta da quell’amore infinito che il Cristo crocifisso e risorto ha manifestato per noi. Allora «Dio sarà tutto in tutti», come si esprime Paolo, e quindi: «Non dovranno più istruirsi l’un l’altro, dicendo: “Conoscete il Signore”, perché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande – oracolo del Signore –, poiché io perdonerò la loro iniquità e non ricorderò più il loro peccato». Il tema di una nuova alleanza percorre quest’ultimo brano tratto dal libro del profeta Geremìa. Una nuova alleanza ben diversa dalla precedente, legata al tema della terra e del suo  possesso come fondamento dell’identità del popolo. La nuova alleanza sposta il punto di vista, dall’orizzonte terreno ad un altro orizzonte che si rivelerà alla fine del tempo, quando noi vedremo Dio come Egli è, faccia a faccia. Non viene più richiesta un’adesione legalistica alla norma come giustificazione della propria fede, ma la legge dell’amore verso Dio sarà scritta nel cuore dell’uomo, perciò non sarà più possibile il tradimento e la dimenticanza, perché un cuore nuovo sarà fatto capace di un amore ormai definitivo per Dio e le sue creature. Ora, la mediazione che permetterà questa nuova relazione con Dio, arrivando addirittura a superare l’elezione di un popolo e di una terra per allargare l’elezione a ciascun uomo e al mondo intero, è il Cristo Uomo e Dio. Per questo l’oracolo del Signore non comprende semplicemente una restaurazione della precedente alleanza tra Dio e il suo popolo, ma la supera inviando il proprio Figlio, uomo tra gli uomini, per associarsi a Lui nella famiglia di Dio ed  insegnarci ad amarlo come veri figli.

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