Atti degli Apostoli 16,1-10 con il commento di Marco Comanducci

Dagli Atti degli Apostoli
At 16,1-10

Testo del brano
In quei giorni, Paolo si recò a Derbe e a Listra. Vi era qui un discepolo chiamato Timòteo, figlio di una donna giudea credente e di padre greco: era assai stimato dai fratelli di Listra e di Icònio. Paolo volle che partisse con lui, lo prese e lo fece circoncidere a motivo dei Giudei che si trovavano in quelle regioni: tutti infatti sapevano che suo padre era greco. Percorrendo le città, trasmettevano loro le decisioni prese dagli apostoli e dagli anziani di Gerusalemme, perché le osservassero. Le Chiese intanto andavano fortificandosi nella fede e crescevano di numero ogni giorno. Attraversarono quindi la Frìgia e la regione della Galàzia, poiché lo Spirito Santo aveva impedito loro di proclamare la Parola nella provincia di Asia. Giunti verso la Mìsia, cercavano di passare in Bitìnia, ma lo Spirito di Gesù non lo permise loro; così, lasciata da parte la Mìsia, scesero a Tròade. Durante la notte apparve a Paolo una visione: era un Macèdone che lo supplicava: «Vieni in Macedònia e aiutaci!». Dopo che ebbe questa visione, subito cercammo di partire per la Macedònia, ritenendo che Dio ci avesse chiamati ad annunciare loro il Vangelo.

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
J.S.Bach. Orchestral Suite No.3 in D Major BWV 1068. Air on the third String. Diritti Creative Commons. Musopen.org

Meditazione 
Marco Comanducci

Meditazione
In questo secondo viaggio missionario di Paolo, notiamo la pienezza del racconto storico e geografico. Una prima cosa chiara è l’assenza di dettagli, difatti è sì un racconto, eppure non è un romanzo, non è una storia di fantasia o un documentario l’annuncio, né tantomeno tutta la Bibbia. In questo racconto accadono poche cose eclatanti, eppure vi è una parola degna di nota: la Bibbia essendo “Parola di Dio in parole umane”, è veramente incredibile! Dunque la parola è decisioni, che deriva etimologicamente dal latino decidere, “tagliare” (in italiano è rimasto nella parola cesoia), un tagliare fecondo che, svincolando i desideri e sogni, libera dall’onnipotenza, dalla paura, dalla dispersione, che alla lunga spengono la vita. Decidere è potare per permettere di dar frutto. Ad esempio una vigna non potata che, dopo aver prodotto un raccolto ricchissimo, diventa sterile. Così anche la nostra vita si spegne se non è incanalata dagli argini della scelta. Soltanto decidere impegna noi stessi e ci fa crescere. Sono le decisioni a definire e compiere la nostra identità. Ai ragazzi di diventare educatori, agli adulti di partecipare alla pastorale, a quelli grandi di prendersi cura di quelli più piccoli. Altro esempio tipico dell’adolescenza è la paura di prendere decisioni: perché ci si crede liberi quando si può scegliere tutto e, se proprio si deve scegliere, lo si fa in modo da poter tornare indietro. Invece, come Paolo, siamo chiamati ad andare avanti, anche nel cuore della notte. E Gesù dov’è in tutto questo? È proprio Gesù che ci sveglia, è Lui che ci chiama che ci fa presente che non siamo soli, che ci sono parrocchie che hanno piacere del nostro aiuto. E che Lui ha piacere di star con noi, di accompagnarci, anche se fosse la strada più lunga, tortuosa e complicata. È Lui che sussurra quale decisione si debba prendere per portare felicità: star con la famiglia, dedicarsi allo studio, dialogare con la Sacra Famiglia nella preghiera, incontrare gli amici, frequentare la parrocchia. Ogni giorno affidare al Padre delle scelte complicate e inaffrontabili che ci pongono dei bivi della vita, delle scelte che dobbiamo intraprendere, Dio ha piacere di ascoltarci. Il secondo messaggio che ci affida Atti oggi è Gesù con noi: anche quando le cose sembrano andare storte perché abbiamo degli impedimenti, è Lui che non vuole ci sprechiamo per il nulla. Gesù chiede sempre di svolgere le cose con amore, e che tale dono non vada sprecato; ancor più di essere pronti subito per testimoniarlo ad altri, nell’aiuto, nella presenza, nel conforto e anche nelle risate e nei giochi. Perciò, se è vero che la notte porta consiglio, è altrettanto vero che decidere cose buone e giuste porta ancora più frutto. Questo, ancora sì, è credibile!