Lettera ai Romani 12,5-16 con il commento di Paolo Antonini

Dalla lettera di San Paolo apostolo ai Romani
Rm 12,5-16a 

Testo del brano
Fratelli, noi, pur essendo molti, siamo un solo corpo in Cristo e, ciascuno per la sua parte, siamo membra gli uni degli altri. Abbiamo doni diversi secondo la grazia data a ciascuno di noi: chi ha il dono della profezia la eserciti secondo ciò che detta la fede; chi ha un ministero attenda al ministero; chi insegna si dedichi all’insegnamento; chi esorta si dedichi all’esortazione. Chi dona, lo faccia con semplicità; chi presiede, presieda con diligenza; chi fa opere di misericordia, le compia con gioia. La carità non sia ipocrita: detestate il male, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. Non siate pigri nel fare il bene, siate invece ferventi nello spirito; servite il Signore. Siate lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera. Condividete le necessità dei santi; siate premurosi nell’ospitalità. Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite. Rallegratevi con quelli che sono nella gioia; piangete con quelli che sono nel pianto. Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non nutrite desideri di grandezza; volgetevi piuttosto a ciò che è umile.

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
A.Fulero. Final Reckoning. Licenza della raccolta audio di YouTube

Meditazione
Paolo Antonini

Meditazione
Così come ha fatto nella prima lettera ai Corinzi per parlare di quanti possiedono carismi, che devono comportarsi come membra di un unico corpo, altrettanto Paolo propone qui perché la Chiesa celebri un culto “ragionevole”, sensato, efficace. Ogni membro ha un ruolo diverso, ma la relazione con Cristo rappresenta il nucleo centrale, quello che articola ciascun membro a tutti gli altri. Il culto reso da questo corpo di comunione è rito d’amore. L’amore è la fiamma accesa durante l’atto di culto: questa fiamma è viva per mezzo dell’ossigeno dato dai gesti fraterni e reciproci. La fraternità deve animare ogni gesto. Fraternità uguale umiltà. Tutto quello che facciamo nella nostra giornata, in casa con la famiglia, al lavoro con i colleghi, nello sport con gli altri atleti, nei momenti di vita parrocchiale con gli altri della nostra comunità, devono essere sempre impregnati di fraternità, di umiltà come Cristo che è salito sulla croce per salvarci. Cerchiamo di vivere questa giornata, ogni suo minuto, con questi atteggiamenti. Come dice Paolo, perseveranti nella preghiera. Amen.