Lettera ai Romani 1,1-7 con il commento di Christian Montanari



Dalla lettera di San Paolo apostolo ai Romani
Rm 1,1-7

Testo del brano
Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per chiamata, scelto per annunciare il vangelo di Dio – che egli aveva promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sacre Scritture e che riguarda il Figlio suo, nato dal seme di Davide secondo la carne, costituito Figlio di Dio con potenza, secondo lo Spirito di santità, in virtù della risurrezione dei morti, Gesù Cristo nostro Signore; per mezzo di lui abbiamo ricevuto la grazia di essere apostoli, per suscitare l’obbedienza della fede in tutte le genti, a gloria del suo nome, e tra queste siete anche voi, chiamati da Gesù Cristo –, a tutti quelli che sono a Roma, amati da Dio e santi per chiamata, grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo!

 

 

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
A.Fulero. Final Reckoning. Licenza della raccolta audio di YouTube

Meditazione
Christian Montanari

Commento

Splendido! L’inizio della Lettera ai Romani è un’entrata in scena ad effetto. Paolo ci manifesta subito la necessità di presentarsi, di dirci chi è.. dedica a questa presentazione cinque versetti su sette, ciò ci dice quanto è importante quando ci mettiamo in relazione con gli altri aver chiaro, prima a noi stessi, chi siamo; perché se no poi nella relazione ci smarriamo, rischia di perdersi nella nebbia anche il rapporto che si vuol costruire. Ma Paolo come si presenta, cosa ci dice di sé? Vediamo subito che in questi cinque versetti non compare mai il pronome “io”: come siamo lontani dal modo di parlare a noi così famigliare, così pieno di “io”, così troppo spesso autocentrato. Quanto possiamo imparare da Paolo! Innanzitutto egli parla di sé in terza persona.. sembra quasi che nel presentarsi parli di un altro. Poi il suo parlare di sé è sempre intrecciato con l’opera di Dio: si definisce attraverso l’azione di Dio in lui; Paolo è «servo» di Cristo Gesù; Paolo è «apostolo» non per scelta, ma «per chiamata»; Paolo è «scelto» (e non “ha scelto”). L’azione di Dio in lui è la sua vocazione, e la sua vocazione è «annunciare il vangelo di Dio». Come è bello pensarci nella relazione con l’altro come strumenti, o meglio come strade/porte/ponti attraverso cui Dio passa per raggiungere colui/ei che ci sta di fronte.. e viceversa guardare l’altro davanti a me come colui che mi parla di Dio. Ma torniamo un attimo a quanto dicevamo all’inizio: Paolo dedica cinque versetti su sette per presentarsi: in realtà, tecnicamente parlando, la presentazione di sé si esaurisce subito alla fine del primo versetto, per poi immergersi immediatamente nell’annuncio del Vangelo di Dio, e l’ultima espressione che Paolo usa per dire che è «scelto per annunciare il vangelo di Dio», ci introduce direttamente nell’annuncio del Vangelo di Dio. I versetti 2, 3 e 4 contengono questo annuncio, e il centro di questo annuncio non è un concetto, non è un’idea, ma è una persona, è Gesù Cristo; il nome di Paolo compare solo all’inizio, poi tutto ci parla di Gesù; guardiamo in quanti e quali modi ci si riferisce a Lui: «Figlio suo», «nato dal seme di Davide», «costituito Figlio di Dio», «Gesù Cristo nostro Signore». Ed è proprio per mezzo di questo Gesù che Paolo ribadisce quanto detto all’inizio di sé: «abbiamo ricevuto la grazia di essere apostoli», ed è significativo l’uso del plurale «abbiamo ricevuto», e non un ripetere l’iniziale singolare «ho ricevuto» (che sarebbe speculare ad «apostolo per chiamata»). Paolo ci dice la sua consapevolezza di essere parte di una comunità, della comunità «degli apostoli», anzi ancora di più, questa è una comunità che va aprendosi anche a noi che stiamo leggendo il  suo annuncio, perché in quel «abbiamo ricevuto la grazia di essere apostoli» ci siamo anche noi. E sull’essere apostoli ci dice una cosa molto importante, anche questa lontana dal modo di pensare di molti, che sono alla ricerca di un titolo per ergersi fra gli altri: no, essere apostoli non è un «titolo per differenziarsi», essere apostoli è in funzione degli altri, è perché il dono della fede possa essere accolto da tutti, ma proprio tutti tutti; dire «le genti» significava dire “tutti i popoli della terra”, e se ciò non bastasse, Paolo ribadisce che «tra queste siete anche voi», dove quel «voi» non sono solo i destinatari fisici della lettera, gli abitanti di Roma, ma siamo anche noi che la leggiamo oggi. Sì, noi siamo allo stesso tempo ogni giorno apostoli e destinatari dell’annuncio. Ed è bello che Paolo ci ricordi che siamo «chiamati da Gesù Cristo», cioè c’è qualcuno che ci sta chiamando perché ci sta attendendo, e ci attende perché siamo amati, ed è Lui che col suo chiamarci ogni giorno ci rende “santi”... non siamo santi perché siamo bravi e facciamo delle belle cose, siamo «santi» perché è Lui che ci rende tali chiamandoci e, chiamandoci a sé, a stare con Lui. Ed infine Paolo dona ai destinatari della sua lettera, gli abitanti di Roma e noi, quel dono sublime che è l’essere totalmente immersi e abbandonati nell’abbraccio di Dio, che Paolo esprime con «grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo!».

Lettera ai Romani: Introduzione Lettera ai Romani 1,1-7 con il commento di Christian Montanari Lettera ai Romani 1,16-25 con il commento di Christian Montanari Lettera ai Romani 2,1-11 con il commento di Christian Montanari Lettera ai Romani 3,21-30a con il commento di Christian Montanari Lettera ai Romani 4,1-8 con il commento di Christian Montanari Lettera ai Romani 4,13.16-18 con il commento di Christian Montanari Lettera ai Romani 4,20-25 con il commento di Christian Montanari Lettera ai Romani 5,12.15b.17-19.20b-21 con il commento di Simona Mulazzani Lettera ai Romani 6,12-18 con il commento di Simona Mulazzani Lettera ai Romani 6,19-23 con il commento di Simona Mulazzani Lettera ai Romani 7,18-25a con il commento di Simona Mulazzani Lettera ai Romani 8,1-11 con il commento di Simona Mulazzani Romani 8,12-17 con il commento di Simona Mulazzani Lettera ai Romani 8,18-25 con il commento di Simona Mulazzani Lettera ai Romani 8,26-30 con il commento di Simona Mulazzani Lettera ai Romani 8,31b-39 con il commento di Simona Mulazzani Lettera ai Romani 9,1-5 con il commento di Paolo Antonini Lettera ai Romani 11,1-2a.11-12.25-29 con il commento di Paolo Antonini Lettera ai Romani 11,29-36 con il commento di Paolo Antonini Lettera ai Romani 12,5-16 con il commento di Paolo Antonini Lettera ai Romani 13,8-10 con il commento di Paolo Antonini Lettera ai Romani 14,7-12 con il commento di Paolo Antonini Lettera ai Romani 15,14-21 con il commento di Paolo Antonini Lettera ai Romani 16,3-9.16.22-27 con il commento di Paolo Antonini

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