Lettera ai Romani 6,12-18 con il commento di Simona Mulazzani



Dalla lettera di San Paolo apostolo ai Romani
Rm 6,12-18 

Testo del brano
Fratelli, il peccato non regni più nel vostro corpo mortale, così da sottomettervi ai suoi desideri. Non offrite al peccato le vostre membra come strumenti di ingiustizia, ma offrite voi stessi a Dio come viventi, ritornati dai morti, e le vostre membra a Dio come strumenti di giustizia. Il peccato infatti non dominerà su di voi, perché non siete sotto la Legge, ma sotto la grazia. Che dunque? Ci metteremo a peccare perché non siamo sotto la Legge, ma sotto la grazia? È assurdo! Non sapete che, se vi mettete a servizio di qualcuno come schiavi per obbedirgli, siete schiavi di colui al quale obbedite: sia del peccato che porta alla morte, sia dell’obbedienza che conduce alla giustizia? Rendiamo grazie a Dio, perché eravate schiavi del peccato, ma avete obbedito di cuore a quella forma di insegnamento alla quale siete stati affidati. Così, liberati dal peccato, siete stati resi schiavi della giustizia.

 

 

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
A.Fulero. Final Reckoning. Licenza della raccolta audio di YouTube

Meditazione
Simona Mulazzani

Meditazione
L’obbedienza. Fin da piccoli ne facciamo esperienza. Obbedisci al babbo e alla mamma, obbedisci ai nonni, alla maestra, all’educatore, al parroco, all’allenatore. E poi crescendo: obbedisci ai professori, al datore di lavoro, alle regole del buon vivere. E così quella che è la via maestra per gustare la libertà, pian piano si trasforma in una gabbia, in cui invece di sentirci accolti, ci sentiamo costretti. Le regole, che dovrebbero essere un modo per esprimere in pienezza la nostra umanità, diventano ciò che sembra impedirla. Questo brano ci riporta all’essenza da cui dovremmo ripartire ogni mattina al risveglio. “Noi non siamo sotto la legge, ma sotto la grazia”. Non rispondiamo a divieti per comprimere e mortificare la nostra vita, per essere schiavi di qualcuno. L’essere sottomessi alla grazia è come dire che siamo nell’abbraccio di Colui che ci salva, come un bimbo tra le braccia di un padre, paterno e materno al contempo. Un abbraccio protettivo e fecondo, non asfissiante e restrittivo. L’obbedienza non è costrizione, eppure oggi sembra un ossimoro insostenibile mettere insieme libertà e regole. Gesù, liberandoci dal peccato con il suo sacrificio, ci fa gustare una nuova possibilità: concreta, palpabile, per diventare “strumenti di giustizia”. Le regole servono da orizzonte per non smarrire questa evidenza. E in questa nuova vita, in cui grazie al battesimo siamo “ritornati dai morti” come possiamo peccare? È assurdo scrive San Paolo. Eppure la società fluida in cui siamo immersi è idiosincrasica all’obbedire proprio perché porta con sé il pensiero che la regola sia contro di noi e la nostra realizzazione. Cresciamo con una avversione alle regole, oppure, ma la premessa può essere la stessa, con una sudditanza alle stesse. E così il peccato si insinua, con i suoi tentacoli. È comodo pensare che l’obbedienza sia ostile alla nostra realizzazione, è una tentazione di quelle potenti, in cui cadiamo in continuazione. Forse servirebbe un’azione precoce, fin da piccoli, su cosa significhi veramente obbedire.

Lettera ai Romani: Introduzione Lettera ai Romani 1,1-7 con il commento di Christian Montanari Lettera ai Romani 1,16-25 con il commento di Christian Montanari Lettera ai Romani 2,1-11 con il commento di Christian Montanari Lettera ai Romani 3,21-30a con il commento di Christian Montanari Lettera ai Romani 4,1-8 con il commento di Christian Montanari Lettera ai Romani 4,13.16-18 con il commento di Christian Montanari Lettera ai Romani 4,20-25 con il commento di Christian Montanari Lettera ai Romani 5,12.15b.17-19.20b-21 con il commento di Simona Mulazzani Lettera ai Romani 6,12-18 con il commento di Simona Mulazzani Lettera ai Romani 6,19-23 con il commento di Simona Mulazzani Lettera ai Romani 7,18-25a con il commento di Simona Mulazzani Lettera ai Romani 8,1-11 con il commento di Simona Mulazzani Romani 8,12-17 con il commento di Simona Mulazzani Lettera ai Romani 8,18-25 con il commento di Simona Mulazzani Lettera ai Romani 8,26-30 con il commento di Simona Mulazzani Lettera ai Romani 8,31b-39 con il commento di Simona Mulazzani Lettera ai Romani 9,1-5 con il commento di Paolo Antonini Lettera ai Romani 11,1-2a.11-12.25-29 con il commento di Paolo Antonini Lettera ai Romani 11,29-36 con il commento di Paolo Antonini Lettera ai Romani 12,5-16 con il commento di Paolo Antonini Lettera ai Romani 13,8-10 con il commento di Paolo Antonini Lettera ai Romani 14,7-12 con il commento di Paolo Antonini Lettera ai Romani 15,14-21 con il commento di Paolo Antonini Lettera ai Romani 16,3-9.16.22-27 con il commento di Paolo Antonini

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