Lettera ai Romani 5,12.15b.17-19.20b-21 con il commento di Simona Mulazzani



Dalla lettera di San Paolo apostolo ai Romani
Rm 5,12.15b.17-19.20b-21 

Testo del brano
Fratelli, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e, con il peccato, la morte, e così in tutti gli uomini si è propagata anche la morte, poiché tutti hanno peccato, molto più la grazia di Dio, e il dono concesso in grazia del solo uomo Gesù Cristo, si sono riversati in abbondanza su tutti. Infatti se per la caduta di uno solo la morte ha regnato a causa di quel solo uomo, molto di più quelli che ricevono l’abbondanza della grazia e del dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo del solo Gesù Cristo. Come dunque per la caduta di uno solo si è riversata su tutti gli uomini la condanna, così anche per l’opera giusta di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione, che dà vita. Infatti, come per la disobbedienza di un solo uomo tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l’obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti. Ma dove abbondò il peccato, sovrabbondò la grazia. Di modo che, come regnò il peccato nella morte, così regni anche la grazia mediante la giustizia per la vita eterna, per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore.

 

 

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
A.Fulero. Final Reckoning. Licenza della raccolta audio di YouTube

Meditazione
Simona Mulazzani

Meditazione
Quindi è tutta colpa di Adamo se siamo peccatori. Leggendo i primi versetti di questo brano della Lettera ai Romani potremmo sentirci quasi deresponsabilizzati. Il peccato e la morte sono entrati nel mondo per causa di un solo uomo. In un tempo, come il nostro, dove siamo sempre alla ricerca di colpevoli, spesso anche per togliere i riflettori dalle nostre eventuali responsabilità, non sarebbe affatto male leggerla cosi. Un po’ è la tentazione di tutti: trovarci sempre una giustificazione. Anche quando le combiniamo grosse non è mai proprio colpa nostra, il “sì, ma” ci salva sempre: in famiglia, sul posto di lavoro, nelle nostre comunità, nei nostri ruoli sociali. Ma basta scendere una riga e l’iniziale senso di sollievo si frantuma. La morte si è propagata poiché tutti hanno peccato. Non è un tutti tranne quelli bravi che si sono sempre comportati secondo le regole, no, è un tutti, senza esclusione. Quindi se non primi nel peccato, sicuramente siamo corresponsabili nell’averlo portato a diffondersi. Eh già, corresponsabili. In una realtà sempre più connessa, come quella che viviamo, non possiamo dirci estranei a nulla, anche al male che avviene a migliaia di chilometri da noi. Non possiamo sfuggire, non possiamo neppure avere come scusa: “non lo sapevo”. Oggi si può sapere tutto. E rimanere inermi di fronte al male, quello lontano come quello vicino, è un modo per essere corresponsabili dell’avanzare della morte e del peccato. Quindi altro che: “è solo colpa di Adamo”. Ma poi il testo ci sorprende. Se la morte è caduta asfittica, il dono della grazia è fecondo. Se il peccato abbonda, la grazia sovrabbonda. Con Gesù abbiamo la possibilità di rialzarci: il male e il peccato non sono l’ultima parola. E siccome le cadute sono continue, la mano per aiutarci a risollevarci ce la tende in continuazione. Gesù, che ha compiuto l’estremo sacrificio di amore per noi, non teme il nostro peccato, le nostre bassezze, i lati oscuri, quelli che facciamo fatica ad ammettere anche a noi stessi. Lui, che ha fatto “tana libera tutti”, ci inonda di bene e lo fa in un rapporto personale con ciascuno. Ci perdona e ci risolleva ancora prima che lo facciamo noi stessi. E lo fa lasciandoci liberi. Se la nostra risposta alla sua proposta è un “sì”, sarà poi necessario agire perché possa regnare la grazia mediante la giustizia: a partire dai piccoli gesti. Non c’è via di scampo: è sempre una questione di corresponsabilità.

Lettera ai Romani: Introduzione Lettera ai Romani 1,1-7 con il commento di Christian Montanari Lettera ai Romani 1,16-25 con il commento di Christian Montanari Lettera ai Romani 2,1-11 con il commento di Christian Montanari Lettera ai Romani 3,21-30a con il commento di Christian Montanari Lettera ai Romani 4,1-8 con il commento di Christian Montanari Lettera ai Romani 4,13.16-18 con il commento di Christian Montanari Lettera ai Romani 4,20-25 con il commento di Christian Montanari Lettera ai Romani 5,12.15b.17-19.20b-21 con il commento di Simona Mulazzani Lettera ai Romani 6,12-18 con il commento di Simona Mulazzani Lettera ai Romani 6,19-23 con il commento di Simona Mulazzani Lettera ai Romani 7,18-25a con il commento di Simona Mulazzani Lettera ai Romani 8,1-11 con il commento di Simona Mulazzani Romani 8,12-17 con il commento di Simona Mulazzani Lettera ai Romani 8,18-25 con il commento di Simona Mulazzani Lettera ai Romani 8,26-30 con il commento di Simona Mulazzani Lettera ai Romani 8,31b-39 con il commento di Simona Mulazzani Lettera ai Romani 9,1-5 con il commento di Paolo Antonini Lettera ai Romani 11,1-2a.11-12.25-29 con il commento di Paolo Antonini Lettera ai Romani 11,29-36 con il commento di Paolo Antonini Lettera ai Romani 12,5-16 con il commento di Paolo Antonini Lettera ai Romani 13,8-10 con il commento di Paolo Antonini Lettera ai Romani 14,7-12 con il commento di Paolo Antonini Lettera ai Romani 15,14-21 con il commento di Paolo Antonini Lettera ai Romani 16,3-9.16.22-27 con il commento di Paolo Antonini

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