Lettera ai Romani 9,1-5 con il commento di Paolo Antonini



Dalla lettera di San Paolo apostolo ai Romani
Rm 9,1-5 

Testo del brano
Fratelli, dico la verità in Cristo, non mento, e la mia coscienza me ne dà testimonianza nello Spirito Santo: ho nel cuore un grande dolore e una sofferenza continua. Vorrei infatti essere io stesso anàtema, separato da Cristo a vantaggio dei miei fratelli, miei consanguinei secondo la carne. Essi sono Israeliti e hanno l’adozione a figli, la gloria, le alleanze, la legislazione, il culto, le promesse; a loro appartengono i patriarchi e da loro proviene Cristo secondo la carne, egli che è sopra ogni cosa, Dio benedetto nei secoli. Amen.

 

 

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
A.Fulero. Final Reckoning. Licenza della raccolta audio di YouTube

Meditazione
Paolo Antonini

Meditazione
Lo spessore del vangelo di Paolo procura una vera vertigine. Paolo, come Mosè, darebbe sé stesso per i suoi fratelli. L’essere separato dal Signore è, infatti, più che morire per lui, ma egli è pronto a farlo, pur di unire loro a Dio! Paolo mostra un cuore grande come quello di Mosè, che era pronto a perdere la sua vita pur di salvare quella di Israele. Il paragone con Mosè è estremamente pertinente, non solo per l’amore assoluto e “materno” che li unisce al loro popolo, ma anche perché c’è in ballo il loro popolo: che è lo stesso! Mosè vuole che l’alleanza sia conservata e sa che, per far ciò, è essenziale che Israele ascolti la voce di Dio. Così Paolo insisterà sull’ascolto della Parola del vangelo. Chi è Israele per Paolo? La sua famiglia di sangue e di carne che implicitamente include le alleanze, la legislazione, il culto e le promesse. Benché Paolo riconosca negli israeliti i suoi fratelli secondo la carne, la loro identità non si coagula attorno al sangue, ma all’“adozione come figli” da parte di Dio. Anche noi dobbiamo riconoscere negli altri, in tutti gli altri, i nostri fratelli. Se guardiamo con sguardo “da fratelli” tutti coloro che incontriamo nelle nostre giornate, i parenti, gli amici, i colleghi di lavoro, la persona anziana che deve attraversare la strada, coloro che come noi fanno la fila al supermercato, tutto avrà una luce diversa. Dice Paolo «Lui è sopra ogni cosa, Dio benedetto nei secoli». Potremmo dire “l’altro è mio fratello”. Amen.

 

Lettera ai Romani: Introduzione Lettera ai Romani 1,1-7 con il commento di Christian Montanari Lettera ai Romani 1,16-25 con il commento di Christian Montanari Lettera ai Romani 2,1-11 con il commento di Christian Montanari Lettera ai Romani 3,21-30a con il commento di Christian Montanari Lettera ai Romani 4,1-8 con il commento di Christian Montanari Lettera ai Romani 4,13.16-18 con il commento di Christian Montanari Lettera ai Romani 4,20-25 con il commento di Christian Montanari Lettera ai Romani 5,12.15b.17-19.20b-21 con il commento di Simona Mulazzani Lettera ai Romani 6,12-18 con il commento di Simona Mulazzani Lettera ai Romani 6,19-23 con il commento di Simona Mulazzani Lettera ai Romani 7,18-25a con il commento di Simona Mulazzani Lettera ai Romani 8,1-11 con il commento di Simona Mulazzani Romani 8,12-17 con il commento di Simona Mulazzani Lettera ai Romani 8,18-25 con il commento di Simona Mulazzani Lettera ai Romani 8,26-30 con il commento di Simona Mulazzani Lettera ai Romani 8,31b-39 con il commento di Simona Mulazzani Lettera ai Romani 9,1-5 con il commento di Paolo Antonini Lettera ai Romani 11,1-2a.11-12.25-29 con il commento di Paolo Antonini Lettera ai Romani 11,29-36 con il commento di Paolo Antonini Lettera ai Romani 12,5-16 con il commento di Paolo Antonini Lettera ai Romani 13,8-10 con il commento di Paolo Antonini Lettera ai Romani 14,7-12 con il commento di Paolo Antonini Lettera ai Romani 15,14-21 con il commento di Paolo Antonini Lettera ai Romani 16,3-9.16.22-27 con il commento di Paolo Antonini

Scarica la nostra App su