Romani 8,12-17 con il commento di Simona Mulazzani



Dalla lettera di San Paolo apostolo ai Romani
Rm 8,12-17 

Testo del brano
Fratelli, noi siamo debitori non verso la carne, per vivere secondo i desideri carnali, perché, se vivete secondo la carne, morirete. Se, invece, mediante lo Spirito fate morire le opere del corpo, vivrete. Infatti tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!». Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria.

 

 

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
A.Fulero. Final Reckoning. Licenza della raccolta audio di YouTube

Meditazione
Simona Mulazzani



Meditazione
“Abba! Papà!”. Ogni volta questa associazione, tanto amata dal vescovo di Rimini monsignor Francesco Lambiasi, mi commuove. Le scritture traducono nel più formale “Padre”, ma il pastore della Chiesa riminese ci tiene a connotarla affettivamente: “papà”, o ancora meglio “babbo, babbo caro”. Lo Spirito ci rende figli e come tali possiamo rivolgerci a Dio, trovando in Lui lo sguardo del padre e l’abbraccio della madre. È un rapporto quotidiano, carnale, dove l’amore per ciò che siamo supera il giudizio sull’errore, la caduta, la mancanza. Il babbo guida, sostiene, a volte rimprovera. Ci sgrida se rientriamo tardi, ma poi si mette in auto nel cuore della notte in pigiama per venirci a prendere all’uscita da un locale. Credo sia il modo più bello per guardare Dio, che è, sì, altissimo e onnipotente, ma anche meravigliosamente umano. E da bravo papà ci lascia una grande eredità. Ci ha donato un patrimonio immenso da amministrare: il creato, da curare e proteggere (spesso purtroppo da noi stessi), ogni fratello, da amare e rispettare. C’è poi il suo insegnamento da vivere, incarnare, tramandare. Il tutto non solo per una gloria più grande che vivremo in Paradiso, ma per una vita piena e bella che già da ora è possibile. Eppure, troppo spesso, ci dimentichiamo di essere stati eletti figli, e ci consideriamo schiavi e, come tali, ci comportiamo. E purtroppo gli effetti devastanti di questa schiavitù autogenerata sono sotto i nostri occhi.

Lettera ai Romani: Introduzione Lettera ai Romani 1,1-7 con il commento di Christian Montanari Lettera ai Romani 1,16-25 con il commento di Christian Montanari Lettera ai Romani 2,1-11 con il commento di Christian Montanari Lettera ai Romani 3,21-30a con il commento di Christian Montanari Lettera ai Romani 4,1-8 con il commento di Christian Montanari Lettera ai Romani 4,13.16-18 con il commento di Christian Montanari Lettera ai Romani 4,20-25 con il commento di Christian Montanari Lettera ai Romani 5,12.15b.17-19.20b-21 con il commento di Simona Mulazzani Lettera ai Romani 6,12-18 con il commento di Simona Mulazzani Lettera ai Romani 6,19-23 con il commento di Simona Mulazzani Lettera ai Romani 7,18-25a con il commento di Simona Mulazzani Lettera ai Romani 8,1-11 con il commento di Simona Mulazzani Romani 8,12-17 con il commento di Simona Mulazzani Lettera ai Romani 8,18-25 con il commento di Simona Mulazzani Lettera ai Romani 8,26-30 con il commento di Simona Mulazzani Lettera ai Romani 8,31b-39 con il commento di Simona Mulazzani Lettera ai Romani 9,1-5 con il commento di Paolo Antonini Lettera ai Romani 11,1-2a.11-12.25-29 con il commento di Paolo Antonini Lettera ai Romani 11,29-36 con il commento di Paolo Antonini Lettera ai Romani 12,5-16 con il commento di Paolo Antonini Lettera ai Romani 13,8-10 con il commento di Paolo Antonini Lettera ai Romani 14,7-12 con il commento di Paolo Antonini Lettera ai Romani 15,14-21 con il commento di Paolo Antonini Lettera ai Romani 16,3-9.16.22-27 con il commento di Paolo Antonini

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