Lettera ai Romani 11,1-2a.11-12.25-29 con il commento di Paolo Antonini



Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Rm 11,1-2a.11-12.25-29 

Testo del brano
Fratelli, Dio ha forse ripudiato il suo popolo? Impossibile! Anch’io infatti sono Israelita, della discendenza di Abramo, della tribù di Beniamino. Dio non ha ripudiato il suo popolo, che egli ha scelto fin da principio. Ora io dico: forse inciamparono per cadere per sempre? Certamente no. Ma a causa della loro caduta la salvezza è giunta alle genti, per suscitare la loro gelosia. Se la loro caduta è stata ricchezza per il mondo e il loro fallimento ricchezza per le genti, quanto più la loro totalità! Non voglio infatti che ignoriate, fratelli, questo mistero, perché non siate presuntuosi: l’ostinazione di una parte d’Israele è in atto fino a quando non saranno entrate tutte quante le genti. Allora tutto Israele sarà salvato, come sta scritto: «Da Sion uscirà il liberatore, egli toglierà l’empietà da Giacobbe. Sarà questa la mia alleanza con loro quando distruggerò i loro peccati». Quanto al Vangelo, essi sono nemici, per vostro vantaggio; ma quanto alla scelta di Dio, essi sono amati, a causa dei padri, infatti i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili!

 

 

 

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
A.Fulero. Final Reckoning. Licenza della raccolta audio di YouTube

Meditazione
Paolo Antonini

Meditazione
Paolo comprende l’imbarazzo dei suoi lettori giudei, dinanzi a ciò che è spiegato nel capitolo precedente e, quindi, anticipa la domanda latente: se così stanno le cose, allora Dio ha ripudiato davvero il suo popolo? No! Dice Paolo. Questo è impossibile per sempre. Ma spiega che gli effetti dell’attuale “disobbedienza” è che Dio, allontanandosi da Israele, si avvicina alle genti che, al contrario, gli obbediscono. Chi può capirne la logica? Nessuno, dirà alla fine Paolo. I disegni di Dio non sono comprensibili appieno da noi umani. Forse dipende dalla precedente disobbedienza? Dio trasforma la disobbedienza in provvidenziale via di salvezza. Questo sia per il popolo di Israele che per i pagani: tutti saranno salvati. La misericordia di Dio è il liquido che si espande da un vaso all’altro, utilizzando l’obbedienza e la disobbedienza! Nella nostra giornata, nella nostra vita tanti sono i momenti di caduta, di frustrazione, di dolore ma Dio c’è sempre: noi non capiamo le logiche divine, ma dobbiamo stare certi che Dio ci è sempre vicino anche nei momenti di caduta che poi diverranno, se noi lo vogliamo, momenti edificanti che ci avvicineranno al nostro Signore. E saremo nella gioia. Amen.

Lettera ai Romani: Introduzione Lettera ai Romani 1,1-7 con il commento di Christian Montanari Lettera ai Romani 1,16-25 con il commento di Christian Montanari Lettera ai Romani 2,1-11 con il commento di Christian Montanari Lettera ai Romani 3,21-30a con il commento di Christian Montanari Lettera ai Romani 4,1-8 con il commento di Christian Montanari Lettera ai Romani 4,13.16-18 con il commento di Christian Montanari Lettera ai Romani 4,20-25 con il commento di Christian Montanari Lettera ai Romani 5,12.15b.17-19.20b-21 con il commento di Simona Mulazzani Lettera ai Romani 6,12-18 con il commento di Simona Mulazzani Lettera ai Romani 6,19-23 con il commento di Simona Mulazzani Lettera ai Romani 7,18-25a con il commento di Simona Mulazzani Lettera ai Romani 8,1-11 con il commento di Simona Mulazzani Romani 8,12-17 con il commento di Simona Mulazzani Lettera ai Romani 8,18-25 con il commento di Simona Mulazzani Lettera ai Romani 8,26-30 con il commento di Simona Mulazzani Lettera ai Romani 8,31b-39 con il commento di Simona Mulazzani Lettera ai Romani 9,1-5 con il commento di Paolo Antonini Lettera ai Romani 11,1-2a.11-12.25-29 con il commento di Paolo Antonini Lettera ai Romani 11,29-36 con il commento di Paolo Antonini Lettera ai Romani 12,5-16 con il commento di Paolo Antonini Lettera ai Romani 13,8-10 con il commento di Paolo Antonini Lettera ai Romani 14,7-12 con il commento di Paolo Antonini Lettera ai Romani 15,14-21 con il commento di Paolo Antonini Lettera ai Romani 16,3-9.16.22-27 con il commento di Paolo Antonini

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