Ebrei 13,15-17.20-21 con il commento di Marco Righetti e Cristina Bordoni



Dalla lettera agli Ebrei
Eb 13,15-17.20-21 

Testo del brano
Fratelli, per mezzo di Gesù offriamo a Dio continuamente un sacrificio di lode, cioè il frutto di labbra che confessano il suo nome. Non dimenticatevi della beneficenza e della comunione dei beni, perché di tali sacrifici il Signore si compiace. Obbedite ai vostri capi e state loro sottomessi, perché essi vegliano su di voi e devono renderne conto, affinché lo facciano con gioia e non lamentandosi. Ciò non sarebbe di vantaggio per voi. Il Dio della pace, che ha ricondotto dai morti il Pastore grande delle pecore, in virtù del sangue di un’alleanza eterna, il Signore nostro Gesù, vi renda perfetti in ogni bene, perché possiate compiere la sua volontà, operando in voi ciò che a lui è gradito per mezzo di Gesù Cristo, al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen.

 

 

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
Luminous Rain di Kevin MacLeod è un brano concesso in uso tramite licenza Creative Commons Attribuzione 4.0. https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
Fonte: http://incompetech.com/music/royalty-free/index.html?isrc=USUAN1100169
Artista: http://incompetech.com/

Meditazione
Marco Righetti e Cristina Bordoni
Recita Marco Righetti

Meditazione 
Le esortazioni di questi ultimi versetti della Lettera agli Ebrei riguardano la lode continua a Dio per mezzo di Gesù, la beneficenza e la condivisione dei beni, perché la fede e la riconoscenza a Dio per la salvezza ricevuta, non restino solo parole sulle labbra e diventino opere concrete per il bene dei fratelli, perché questo farsi carne delle parole fa gioire il Signore. Infine è il momento dell’esortazione all’obbedienza fiduciosa ai capi della comunità, verso i quali è richiesto un atteggiamento di sottomissione che renderà il loro compito, di guida e di custodia, meno gravoso. I capi, a loro volta, devono vigilare per conto di Dio e non esercitare il potere a nome proprio. Dall’armonia nelle relazioni e dal rispetto che i membri della comunità nutriranno per i capi della comunità, nascerà il bene di ognuno di essi e della comunità intera. Nei versetti 20 e 21, infine, l’autore della Lettera agli Ebrei saluta i membri della comunità con una benedizione solenne, bellissima e altisonante: «Il Dio della pace, che ha ricondotto dai morti il Pastore grande delle pecore, in virtù del sangue di un’alleanza eterna, il Signore nostro Gesù, vi renda perfetti in ogni bene, perché possiate compiere la sua volontà, operando in voi ciò che a lui è gradito per mezzo di Gesù Cristo». Leggendola si è come assorbiti, risucchiati nella circolarità di una dinamica virtuosa d’amore che vede Dio chinarsi verso l’uomo, e nel sacrificio di Gesù riportarlo in alto verso la vita eterna. S’invoca Dio per renderci perfetti. perché possiamo compiere la sua volontà, e gli si chiede di operare in noi ciò che a Lui è gradito per mezzo di Gesù. Egli è il tramite della nostra salvezza, nessuno va al Padre se non attraverso Lui. Preghiamo allora anche noi Dio Padre che, per mezzo di Gesù, renda anche noi perfetti in ogni bene, perché possiamo compiere la sua volontà in tutto ciò che saremo, e che vivremo, in questo giorno e in tutti gli altri a venire. Amen

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