Ebrei 2,5-12 con il commento di Cecilia Argentina



Dalla lettera agli Ebrei
Eb 2,5-12 

Testo del brano
Fratelli, non certo a degli angeli Dio ha sottomesso il mondo futuro, del quale parliamo. Anzi, in un passo della Scrittura qualcuno ha dichiarato: «Che cos’è l’uomo perché di lui ti ricordi o il figlio dell’uomo perché te ne curi? Di poco l’hai fatto inferiore agli angeli, di gloria e di onore l’hai coronato e hai messo ogni cosa sotto i suoi piedi». Avendo sottomesso a lui tutte le cose, nulla ha lasciato che non gli fosse sottomesso. Al momento presente però non vediamo ancora che ogni cosa sia a lui sottomessa. Tuttavia quel Gesù, che fu fatto di poco inferiore agli angeli, lo vediamo coronato di gloria e di onore a causa della morte che ha sofferto, perché per la grazia di Dio egli provasse la morte a vantaggio di tutti. Conveniva infatti che Dio – per il quale e mediante il quale esistono tutte le cose, lui che conduce molti figli alla gloria – rendesse perfetto per mezzo delle sofferenze il capo che guida alla salvezza. Infatti, colui che santifica e coloro che sono santificati provengono tutti da una stessa origine; per questo non si vergogna di chiamarli fratelli, dicendo: «Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli, in mezzo all’assemblea canterò le tue lodi».

 

 

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
Luminous Rain di Kevin MacLeod è un brano concesso in uso tramite licenza Creative Commons Attribuzione 4.0. https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
Fonte: http://incompetech.com/music/royalty-free/index.html?isrc=USUAN1100169
Artista: http://incompetech.com/

Meditazione
Cecilia Argentina

Meditazione
Viene introdotta nuovamente la figura di Gesù, Figlio di Dio, e come tale degno di ogni cosa, ma nonostante questo anche uomo. È a Lui che Dio sottomette tutte le cose, non agli angeli. È Dio che si china sull’uomo. Vengono riprese le parole bellissime del Salmo 8: «che cos’è mai l’uomo perché di lui ti ricordi, il figlio dell’uomo, perché te ne curi?». È a Gesù in primis che sono rivolte queste parole, ma anche a ciascun uomo.. È Dio che si ricorda dell’uomo e se ne prende cura. Lo fa in maniera quasi materna, prima donandogli tutto, poi togliendogli, proprio come un padre o una madre affettuosi, la paura più grande, che è quella della morte. Viene usata la parola convenienza.. noi abbiamo un’idea utilitaristica e individualistica della cosa.. che un po’ mi fa comodo; qui la convenienza è intesa invece come cosa giusta, buona. È bene, è buono che Gesù salvi l’uomo dalla morte, anche se attraverso la sua sofferenza. È come una nascita, che deve passare attraverso i dolori del parto. Io mi rendo conto di questo Dio, che si china su di me?

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