Ebrei 13,1-8 con il commento di Marco Righetti e Cristina Bordoni



Dalla lettera agli Ebrei
Eb 13,1-8 

Testo del brano
Fratelli, l’amore fraterno resti saldo. Non dimenticate l’ospitalità; alcuni, praticandola, senza saperlo hanno accolto degli angeli. Ricordatevi dei carcerati, come se foste loro compagni di carcere, e di quelli che sono maltrattati, perché anche voi avete un corpo. Il matrimonio sia rispettato da tutti e il letto nuziale sia senza macchia. I fornicatori e gli adùlteri saranno giudicati da Dio. La vostra condotta sia senza avarizia; accontentatevi di quello che avete, perché Dio stesso ha detto: «Non ti lascerò e non ti abbandonerò». Così possiamo dire con fiducia: «Il Signore è il mio aiuto, non avrò paura. Che cosa può farmi l’uomo?». Ricordatevi dei vostri capi, i quali vi hanno annunciato la parola di Dio. Considerando attentamente l’esito finale della loro vita, imitatene la fede. Gesù Cristo è lo stesso ieri e oggi e per sempre!

 

 

 

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
Luminous Rain di Kevin MacLeod è un brano concesso in uso tramite licenza Creative Commons Attribuzione 4.0. https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
Fonte: http://incompetech.com/music/royalty-free/index.html?isrc=USUAN1100169
Artista: http://incompetech.com/

Meditazione
Marco Righetti e Cristina Bordoni
Recita Marco Righetti

Meditazione
Stiamo giungendo quasi al termine della Lettera agli Ebrei. Il tono diventa più intimo e più dolce, le raccomandazioni prendono il posto delle esortazioni. Per noi profani la lettera sembra “aprirsi” a una scrittura più semplice e facilmente comprensibile. L’autore ricorda ai membri della comunità a cui scrive i doveri più importanti, le cose da non tralasciare mai: l’amore fraterno, l’ospitalità, la vicinanza, la solidarietà con chi è carcerato e chi viene maltrattato. Leggendo, io e mia moglie Cristina ci sentiamo sempre più coinvolti e chiamati in causa.. il riconoscimento, la sovrapposizione tra noi e i destinatari della Lettera agli Ebrei sono sempre avvenuti per ogni brano di essa, che abbiamo analizzato e commentato in questi giorni, ma ora ci pare che questo stia avvenendo in maniera più immediata e meno cerebrale. Continuando con le raccomandazioni, l’autore ci ricorda l’importanza del rispetto della fedeltà nuziale, condanna l’adulterio, ci esorta a non restare vittime inermi della tirannia dei sensi, a non fare cattivo uso del nostro corpo. Ci ricorda che Dio ci giudicherà per avere sciupato dei doni tanto preziosi. L’autore ci raccomanda di vivere senza avarizia, senza attaccamento alle cose terrene, senza bramosia, sapendoci accontentare di ciò che abbiamo. Ai membri delle comunità cristiane ai quali scrive l’autore, venivano spesso sottratti dei beni a causa delle persecuzioni e, da questo, nasceva la sua esortazione ad essere contenti comunque. Ai nostri giorni l’avarizia, la bramosia e l’attaccamento alle cose materiali, sono endemiche a causa della nostra povertà interiore e del consumismo imperante. Invece dovremmo saperci accontentare, confidando in un Dio che ha promesso che ci sarà sempre vicino. Dalla certezza che Dio non ci abbandonerà mai, nasce il richiamo alle parole bellissime del Salmo 118: «Il Signore è il mio aiuto, non avrò paura. Cosa può farmi l’uomo?». Ripetiamoci queste parole in ogni difficoltà! Dei paragrafi letti oggi ci ha anche molto colpito il versetto 2: l’autore si riferisce all’episodio della Genesi in cui Abramo e Lot, nell’ospitare dei forestieri, accolsero senza saperlo degli angeli mandati da Dio (18,19). E’ vero, l’ospitalità porta con sé sempre benedizioni.. noi possiamo dirlo per esperienza personale, sia come albergatori, sia come genitori di un figlio disabile grave. Molti dei nostri ospiti in albergo, e nostro figlio Filippo, sono stati e sono tutt’ora per noi degli angeli mandati da Dio, per renderci persone migliori e permetterci di crescere nell’amore. Anche l’affermazione del versetto 8 ci è parsa molto preziosa: tutto cambia, tutto è in movimento, ma Gesù, la roccia salda della nostra salvezza, no. Lui è la Via, la Verità e la Vita, date una volta per tutte e per sempre. Dire che Lui è lo stesso «ieri oggi e sempre» significa essere innestati, come un tralcio alla vite, ad una storia più grande di noi che ci definisce ma ci trascende anche, una storia che esisteva prima, esiste ora ed esisterà anche dopo di noi.. Che grazia immensa, grazie Signore!

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