Ebrei 6,10-20 con il commento di Moreno Babboni



Dalla lettera agli Ebrei 
Eb 6,10-20 

Testo del brano

Fratelli, Dio non è ingiusto tanto da dimenticare il vostro lavoro e la carità che avete dimostrato verso il suo nome, con i servizi che avete reso e che tuttora rendete ai santi. Desideriamo soltanto che ciascuno di voi dimostri il medesimo zelo perché la sua speranza abbia compimento sino alla fine, perché non diventiate pigri, ma piuttosto imitatori di coloro che, con la fede e la costanza, divengono eredi delle promesse. Quando infatti Dio fece la promessa ad Abramo, non potendo giurare per uno superiore a sé, giurò per se stesso dicendo: «Ti benedirò con ogni benedizione e renderò molto numerosa la tua discendenza». Così Abramo, con la sua costanza, ottenne ciò che gli era stato promesso. Gli uomini infatti giurano per qualcuno maggiore di loro, e per loro il giuramento è una garanzia che pone fine a ogni controversia. Perciò Dio, volendo mostrare più chiaramente agli eredi della promessa l’irrevocabilità della sua decisione, intervenne con un giuramento, affinché, grazie a due atti irrevocabili, nei quali è impossibile che Dio mentisca, noi, che abbiamo cercato rifugio in lui, abbiamo un forte incoraggiamento ad afferrarci saldamente alla speranza che ci è proposta. In essa infatti abbiamo come un’àncora sicura e salda per la nostra vita: essa entra fino al di là del velo del santuario, dove Gesù è entrato come precursore per noi, divenuto sommo sacerdote per sempre secondo l’ordine di Melchìsedek.

 

 

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
Luminous Rain di Kevin MacLeod è un brano concesso in uso tramite licenza Creative Commons Attribuzione 4.0. https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
Fonte: http://incompetech.com/music/royalty-free/index.html?isrc=USUAN1100169
Artista: http://incompetech.com/

Meditazione
Moreno Babboni

Meditazione
La separazione che l’uomo ha deciso per affermare la sua autonomia da Dio, che ha avuto come esito la cacciata dal Paradiso terrestre, non ha mai separato l’umanità dalla paternità del Padre. Il tradimento della promessa fatta con Dio non ha potuto separare il Creatore dalla propria amata creatura. Dio è sempre capace di compiacersi quando l’uomo con le sue opere di carità afferma la presenza nella sua storia di Dio, che sa manifestarsi in ogni misericordia dell’uomo. La separazione dell’uomo da Dio ha avuto un solo protagonista, l’uomo stesso, perché il Creatore mai potrebbe separarsi dalla sua creatura pur rispettando la libertà donata ad ogni individuo. Dio è entrato nella storia dell’uomo dal momento della sua creazione e mai questa sua creatura rimarrà senza lo sguardo del Padre. Come con Abramo, nostro patriarca a cui fece la promessa solenne di dargli una discendenza numerosa come le stelle del cielo, in quella promessa Dio mise il suo sigillo, il suo giuramento che non poté essere affermato come un giuramento verso uno più grande di lui. Lo stesso giuramento infatti corrispondeva all’infinita consistenza di Dio stesso. Questo giuramento rese la promessa fatta agli uomini come irrevocabile, perché la parola di Dio non può essere priva di verità. Questa sua presenza confermata rappresenta la nostra certezza, la nostra àncora di salvezza di cui essere sempre certi e ci fa sentire saldi nell’esistenza. Questa sua presenza mai è venuta meno e così sarà per sempre, come Colui che fu il nostro precursore, Gesù, divenuto sommo sacerdote e re nella maniera di Melchìsedek.

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