Ebrei 5,1-10 con il commento di Moreno Babboni



Dalla lettera agli Ebrei
Eb 5,1-10 

Testo del brano
Fratelli, ogni sommo sacerdote è scelto fra gli uomini e per il bene degli uomini viene costituito tale nelle cose che riguardano Dio, per offrire doni e sacrifici per i peccati. Egli è in grado di sentire giusta compassione per quelli che sono nell’ignoranza e nell’errore, essendo anche lui rivestito di debolezza. A causa di questa egli deve offrire sacrifici per i peccati anche per se stesso, come fa per il popolo. Nessuno attribuisce a se stesso questo onore, se non chi è chiamato da Dio, come Aronne. Nello stesso modo Cristo non attribuì a se stesso la gloria di sommo sacerdote, ma colui che gli disse: «Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato», gliela conferì come è detto in un altro passo: «Tu sei sacerdote per sempre, secondo l’ordine di Melchìsedek». Nei giorni della sua vita terrena egli offrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime, a Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno abbandono a lui, venne esaudito. Pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza da ciò che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono, essendo stato proclamato da Dio sommo sacerdote secondo l’ordine di Melchìsedek.

 

 

 

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
Luminous Rain di Kevin MacLeod è un brano concesso in uso tramite licenza Creative Commons Attribuzione 4.0. https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
Fonte: http://incompetech.com/music/royalty-free/index.html?isrc=USUAN1100169
Artista: http://incompetech.com/

Meditazione
Moreno Babboni

Meditazione
Chi è il sommo sacerdote, quello che officia i riti ed offre i doni e i sacrifici per i peccati? La sua dignità e il suo essere sacro gli derivano dalla potenza di Dio, perché il sacerdote non ha in sé la possibilità in quanto essere umano rivestito di fallibilità e debolezza, solo con lo Spirito del Signore è in grado di riconoscere la sua fragilità e provare prima di tutto su sé stesso il sentimento della compassione. Solo provato dai suoi errori, dai suoi peccati, è in grado di diventare uomo tra gli uomini, vittime comuni del peccato originale. Il suo offrire sacrifici per i peccati nasce anche dalla sua esigenza di purificarsi come quella degli altri uomini. Nessuno può essere sacerdote se questo servizio non viene generato dalla chiamata di Dio, l’unica potestà che può rendere l’uomo suo servitore e con il pregio di parlare a suo nome. Così lo stesso Gesù Cristo non si attribuì la sua gloria, ma fu sommo sacerdote perché gli fu conferito da Dio. Questo non fece di Gesù un privilegiato, ma la sua prova fu quella di vivere tutte le fragilità e i dramma umani,  ultimo quello della morte terribile in croce. Solo così Cristo poté essere uomo, e solo così poté essere definito divino, immerso nell’amore del suo gesto di offerta di tutto sé stesso, per la redenzione di noi tutti. Cristo seppe essere immenso perché accettò di essere piccolo. Fu invincibile perché accettò  di farsi vincere nella carne fino alla morte. Fu eterno perché accettò dal Padre di farsi condurre sulla croce per amore degli uomini. Cristo visse da uomo e con gli uomini, e tutta la sua esistenza fu quella di vita sacerdotale in obbedienza al Padre.

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