2 Samuele 5,1-7.10 con il commento di Chiara Piscaglia



Dal secondo libro di Samuèle
2Sam 5,1-7.10

Testo del brano
In quei giorni, vennero tutte le tribù d’Israele da Davide a Ebron, e gli dissero: «Ecco noi siamo tue ossa e tua carne. Già prima, quando regnava Saul su di noi, tu conducevi e riconducevi Israele. Il Signore ti ha detto: “Tu pascerai il mio popolo Israele, tu sarai capo d’Israele”». Vennero dunque tutti gli anziani d’Israele dal re a Ebron, il re Davide concluse con loro un’alleanza a Ebron davanti al Signore ed essi unsero Davide re d’Israele.
Davide aveva trent’anni quando fu fatto re e regnò quarant’anni. A Ebron regnò su Giuda sette anni e sei mesi e a Gerusalemme regnò trentatré anni su tutto Israele e su Giuda.
Il re e i suoi uomini andarono a Gerusalemme contro i Gebusei che abitavano in quella regione. Costoro dissero a Davide: «Tu qui non entrerai: i ciechi e gli zoppi ti respingeranno», per dire: «Davide non potrà entrare qui». Ma Davide espugnò la rocca di Sion, cioè la Città di Davide.
Davide andava sempre più crescendo in potenza e il Signore, Dio degli eserciti, era con lui.

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

Meditazione
Chiara Piscaglia

Meditazione
Tutte le tribù di Israele si presentano a Davide e gli dichiarano la loro appartenenza, un’appartenenza radicale, profonda, viscerale, gli dicono che sono ossa delle sue ossa e carne della sua carne. Lo ungono re, sentono di appartenergli e con lui costituiscono una forza che può espugnare ciò che sembra non prendibile. Davide cresce in forza e il Signore è con lui. Mi fa pensare quanto abbiamo bisogno di farci guidare da qualcuno che ci faccia sentire che il Signore è con Lui e che ci faccia capire che gli stiamo a cuore. A volte questo succede con un religioso, con il parroco, o una persona particolarmente dedita alla preghiera. Lo sentiamo come nostra guida. E’ importante che ciascuno trovi la sua, che senta che non viaggia da solo, verso Dio e nelle difficoltà della vita, ma che sappia su chi fare affidamento, sappia a chi rivolgersi per sentire che Dio c’è anche nei momenti in cui sembra che non si riesca. E  chi è guida si affidi a Dio e faccia sentire al suo popolo che è ossa delle sue ossa, che c’è vicinanza. Mi è capitato da poco di ascoltare un’amica, che si è sempre spesa per la sua parrocchia, ma che da sei mesi non ci va più, lamentava di non avere ricevuto neppure una telefonata. Non si è sentita ossa delle ossa del suo parroco. Ha avuto la sensazione che terminato il servizio che poteva prestare, finisse l’interesse nei suoi confronti. Questo vale però per chiunque ha un ruolo di guida, è bello far sentire che l’altro ti appartiene, che ti sta a cuore.  E questo avviene attraverso gesti concreti: una telefonata, una visita.. Il pensiero non basta a testimoniare. In questo pezzetto, oltre al tema dell’essere ossa delle ossa del re, mi risuona il fatto che proprio qui Davide venga unto re. La casa di Davide è quella in cui nascerà Gesù. Dio sta preparando l’arrivo di suo Figlio, lo prepara pian piano, nel tempo. Ad esempio, con questa unzione che sancisce la regalità, che garantisce al popolo l’unità e la forza. Tutto si snoda e si costruisce nell’attesa dell’arrivo di Gesù. Lui è il centro che dà senso a tutto e in cui tutto trova senso. Lui è il legame in cui sentirsi ossa delle ossa e carne della carne gli uni degli altri.

 

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