1 Samuele 4,1b-11 con il commento di Paolo Vicini



Dal primo libro di Samuèle
1Sam 4,1b-11

Testo del brano
In quei giorni i Filistei si radunarono per combattere contro Israele. Allora Israele scese in campo contro i Filistei. Essi si accamparono presso Eben-Ezer mentre i Filistei s'erano accampati ad Afek. I Filistei si schierarono contro Israele e la battaglia divampò, ma Israele fu sconfitto di fronte ai Filistei, e caddero sul campo, delle loro schiere, circa quattromila uomini. Quando il popolo fu rientrato nell'accampamento, gli anziani d'Israele si chiesero: «Perché ci ha sconfitti oggi il Signore di fronte ai Filistei? Andiamo a prenderci l'arca dell'alleanza del Signore a Silo, perché venga in mezzo a noi e ci liberi dalle mani dei nostri nemici». Il popolo mandò subito alcuni uomini a Silo, a prelevare l'arca dell'alleanza del Signore degli eserciti, che siede sui cherubini: c'erano con l'arca dell'alleanza di Dio i due figli di Eli, Ofni e Fineès. Non appena l'arca dell'alleanza del Signore giunse all'accampamento, gli Israeliti elevarono un urlo così forte che ne tremò la terra. Anche i Filistei udirono l'eco di quell'urlo e dissero: «Che significa quest'urlo così forte nell'accampamento degli Ebrei?». Poi vennero a sapere che era arrivata nel loro campo l'arca del Signore. I Filistei ne ebbero timore e si dicevano: «È venuto Dio nell'accampamento!», ed esclamavano: «Guai a noi, perché non è stato così né ieri né prima. Guai a noi! Chi ci libererà dalle mani di queste divinità così potenti? Queste divinità hanno colpito con ogni piaga l'Egitto nel deserto. Siate forti e siate uomini, o Filistei, altrimenti sarete schiavi degli Ebrei, come essi sono stati vostri schiavi. Siate uomini, dunque, e combattete!». Quindi i Filistei attaccarono battaglia, Israele fu sconfitto e ciascuno fuggì alla sua tenda. La strage fu molto grande: dalla parte d'Israele caddero trentamila fanti. In più l'arca di Dio fu presa e i due figli di Eli, Ofni e Fineès, morirono.

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

Meditazione
Paolo Vicini

Commento
E’ il tipico brano dell’Antico Testamento, in cui ci sono guerre, battaglie, morti che faccio sempre fatica a proporre e a leggere. Questo brano è un crescendo, la battaglia contro i Filistei, descrizione dettagliata delle postazioni, primo scontro in cui Israele perde quattromila uomini. Israele si chiede come mai il Signore non li ha fatti vincere? Allora hanno il colpo di genio, portano sul campo di battaglia l’Arca, così necessariamente il Signore sarà con loro e non potranno perdere, sono profondamente convinti di questo, infatti alzano un urlo potente che spaventa i Filistei, ma alla fine i Filistei vincono la battaglia uccidendo tremtamila fanti, i figli di Eli, il sacerdote del tempio, e rubano l’Arca come trofeo di guerra. Che sconfitta enorme 3-0 per i Filistei in casa! Il Signore li ha proprio abbandonati. Sono gli Ebrei che hanno perso o Dio? Un finale che non ti aspetti. Ma come è stato possibile? Abbiamo preparato tutto, abbiamo pensato a tutto, abbiamo messo tutto in fila, «ma perché Dio non mi ha dato retta?». L’idea di un Dio che risolve i nostri problemi, che non entra nei nostri schemi, come può Dio abbandonarci? Ci sono i nostri progetti e i progetti di Dio, non sempre Dio asseconda quello che vorremmo. Dio ha uno sguardo più lungo che non possiamo capire subito. Non ci dobbiamo quindi stupire e sentirci traditi da lui se le cose non vanno come abbiamo pensato. Non dobbiamo scandalizzarci. Usciamo dalla logica del dare-avere con il Dio “macchinetta”. Pensiamo alle nostre liturgie: sono vissute come riti magici che compiamo per vincere le nostre battaglie, oppure portano un contenuto di fede? C’era un negoziante che il giorno delle benedizioni, dopo aver salutato il parroco che entrava nel suo negozio. lo invitò nel retro bottega a benedire tutta la merce che non riusciva a vendere: che uomo di fede! Quando ci libereremo dai riti per entrare nelle celebrazioni?

Scarica la nostra App su