1 Samuele 17, 32-33. 37. 40-51 con il commento di Paolo Vicini



Dal primo libro di Samuele
1 Sam 17, 32-33. 37. 40-51

Testo del brano
In quei giorni, Davide disse a Saul: «Nessuno si perda d'animo a causa di costui. Il tuo servo andrà a combattere con questo Filisteo». Saul rispose a Davide: «Tu non puoi andare contro questo Filisteo a combattere con lui: tu sei un ragazzo e costui è uomo d'armi fin dalla sua adolescenza». Davide aggiunse: «Il Signore che mi ha liberato dalle unghie del leone e dalle unghie dell'orso, mi libererà anche dalle mani di questo Filisteo». Saul rispose a Davide: «Ebbene va' e il Signore sia con te».
Davide prese in mano il suo bastone, si scelse cinque ciottoli lisci dal torrente e li pose nella sua sacca da pastore, nella bisaccia; prese ancora in mano la fionda e si avvicinò al Filisteo.
Il Filisteo avanzava passo passo, avvicinandosi a Davide, mentre il suo scudiero lo precedeva. Il Filisteo scrutava Davide e, quando lo vide bene, ne ebbe disprezzo, perché era un ragazzo, fulvo di capelli e di bell'aspetto. Il Filisteo disse a Davide: «Sono io forse un cane, perché tu venga a me con un bastone?». E quel Filisteo maledisse Davide in nome dei suoi dèi. Poi il Filisteo disse a Davide: «Fatti avanti e darò le tue carni agli uccelli del cielo e alle bestie selvatiche».
Davide rispose al Filisteo: «Tu vieni a me con la spada, con la lancia e con l'asta. Io vengo a te nel nome del Signore degli eserciti, Dio delle schiere d'Israele, che tu hai sfidato. In questo stesso giorno, il Signore ti farà cadere nelle mie mani. Io ti abbatterò e ti staccherò la testa e getterò i cadaveri dell'esercito filisteo agli uccelli del cielo e alle bestie selvatiche; tutta la terra saprà che vi è un Dio in Israele. Tutta questa moltitudine saprà che il Signore non salva per mezzo della spada o della lancia, perché del Signore è la guerra ed egli vi metterà certo nelle nostre mani».
Appena il Filisteo si mosse avvicinandosi incontro a Davide, questi corse a prendere posizione in fretta contro il Filisteo. Davide cacciò la mano nella sacca, ne trasse una pietra, la lanciò con la fionda e colpì il Filisteo in fronte. La pietra s'infisse nella fronte di lui che cadde con la faccia a terra.
Così Davide ebbe il sopravvento sul Filisteo con la fionda e con la pietra, colpì il Filisteo e l'uccise, benché Davide non avesse spada. Davide fece un salto e fu sopra il Filisteo, prese la sua spada, la sguainò e lo uccise, poi con quella gli tagliò la testa. I Filistei videro che il loro eroe era morto e si diedero alla fuga.

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

Meditazione
Brano conosciutissimo, Davide e Golia. Due eserciti schierati uno di fronte all’altro. Golia che lancia la sfida agli israeliti, propone di combattere in due: “chi vince questa vince tutto”. Un classico. Davide, che era il giovanotto che pascolava le pecore scelto da Dio per diventare re, si butta e si propone per combattere contro Golia il grande guerriero. Nessuno glielo ha chiesto, non si pone tante domande se ci siano altre persone più in gamba di lui, se lui è quello più adatto.. c’è un bisogno e lui risponde. Segue l’istinto. Si ricorda di quando ha combattuto contro il leone e l’orso e li ha vinti perché il Signore era con lui. Ha fatto memoria di quello che gli era successo. Dobbiamo anche noi fare memoria delle battaglie che abbiamo vinto perché il Signore era con noi. Questo guardarci indietro ci aiuta nei momenti delle scelte, nei momenti in cui dobbiamo buttarci in avventure più grandi di noi, mettendoci anche la follia giovanile di Davide, che si lancia contro il guerriero Golia. Una follia agli occhi di tutti. Alcune volte ci facciamo troppe domande, dovremmo osare di fronte ai bisogni che incontriamo, non tanto domandarci «ma perché fra tutti io?», ma chiederci: «perché non io?». Quali armi ha Davide? Cinque sassi piatti di fiume, un bastone, una fionda e il nome del Signore degli eserciti. Il nostro Dio non usa la lancia e la spada, ha altre armi, la spada e la lancia sono le armi del mondo, identificano il potente agli occhi degli uomini, Dio ha altre armi. La nostra fionda e i nostri cinque sassi. Ricordiamoci nei nostri combattimenti quotidiani con noi stessi, con il maligno che ci stuzzica sulle nostre debolezze, che noi possiamo metterci i cinque sassi come il ragazzino mise quel giorno i cinque pani, e poi il Signore degli eserciti combatterà al nostro fianco e moltiplicherà, portandoci alla vittoria. Dobbiamo crederci osando come Davide, allora non perderemo.

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