1Samuele 18,6-9; 19,1-7 con il commento di Paolo Vicini



Dal primo libro di Samuèle
1Sam 18,6-9; 19,1-7

Testo del brano
In quei giorni, mentre Davide tornava dall'uccisione del Filisteo, uscirono le donne da tutte le città d'Israele a cantare e a danzare incontro al re Saul, accompagnandosi con i tamburelli, con grida di gioia e con sistri. Le donne cantavano danzando e dicevano: «Ha ucciso Saul i suoi mille e Davide i suoi diecimila». Saul ne fu molto irritato e gli parvero cattive quelle parole. Diceva: «Hanno dato a Davide diecimila, a me ne hanno dati mille. Non gli manca altro che il regno». Così da quel giorno in poi Saul guardava sospettoso Davide. Saul comunicò a Giònata, suo figlio, e ai suoi ministri di voler uccidere Davide. Ma Giònata, figlio di Saul, nutriva grande affetto per Davide. Giònata informò Davide dicendo: «Saul, mio padre, cerca di ucciderti. Sta' in guardia domani, sta' al riparo e nasconditi. Io uscirò e starò al fianco di mio padre nella campagna dove sarai tu e parlerò in tuo favore a mio padre. Ciò che vedrò te lo farò sapere». Giònata parlò dunque a Saul, suo padre, in favore di Davide e gli disse: «Non pecchi il re contro il suo servo, contro Davide, che non ha peccato contro di te, che anzi ha fatto cose belle per te. Egli ha esposto la vita, quando abbatté il Filisteo, e il Signore ha concesso una grande salvezza a tutto Israele. Hai visto e hai gioito. Dunque, perché pecchi contro un innocente, uccidendo Davide senza motivo?». Saul ascoltò la voce di Giònata e giurò: «Per la vita del Signore, non morirà!». Giònata chiamò Davide e gli riferì questo colloquio. Poi Giònata introdusse presso Saul Davide, che rimase alla sua presenza come prima.

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

Meditazione
Paolo Vicini

Meditazione
Davide ha appena ucciso Golia il Filisteo con la fionda, e per questo gode della fama del popolo. Le donne con i loro commenti sul numero di uccisi accendono Saul, che si ingelosisce e decide di uccidere Davide. Il maligno entra dalle porte fragili, deboli, sa perfettamente cosa toccare e quali tasti premere per separare. Siamo proprio dei polli. Successivamente Gionata, figlio di Saul, ma amico di Davide, cerca in tutti i modi di riappacificare i due. Gionata è l’uomo della pace, che tesse con pazienza una rete lunga e laboriosa, per fare tornare a corte Davide. Per separare e dividere ci vuole un attimo, una riga, una parola di troppo; per costruire la pace, tanto tempo e pazienza. Attorno a me incontro tante persone che litigano, talvolta in ufficio è un pellegrinaggio di gente, si lamentano gli uni degli altri. Dovrei fare lo psicologo, non l’ingegnere. Che fatica, talvolta mi sembra una battaglia persa. Il problema vero non sono i conflitti, ma è come noi ci stiamo dentro, come li gestiamo. Tentiamo sempre la soluzione facile della spada, dell’urlo, dell’aggressività, del parlar male degli altri. Dobbiamo imparare a litigare, a costruire la pace come Gionata, con pazienza, usando tutte le armi in nostro possesso, sapendo che così stiamo costruendo il regno di Dio. Proviamo, nella giornata di oggi, a non essere strumenti di divisione come lo sono state le donne, a non parlare male di nessuno e semmai tacere. Facciamo come Gionata: spendiamo solo parole per costruire la pace. E’ sufficiente pensare prima di parlare. Aiutami Signore a costruire la pace attorno a me. Io non ho la pazienza di Gionata, aiutami a guardare te per trovarla.

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