1 Samuele 16,1-13a con il commento di Paolo Vicini



Dal primo libro di Samuèle
1Sam 16,1-13a

Testo del brano
In quei giorni, il Signore disse a Samuèle: «Fino a quando piangerai su Saul, mentre io l’ho ripudiato perché non regni su Israele? Riempi d’olio il tuo corno e parti. Ti mando da Iesse il Betlemmita, perché mi sono scelto tra i suoi figli un re». Samuèle rispose: «Come posso andare? Saul lo verrà a sapere e mi ucciderà». Il Signore soggiunse: «Prenderai con te una giovenca e dirai: “Sono venuto per sacrificare al Signore”. Inviterai quindi Iesse al sacrificio. Allora io ti farò conoscere quello che dovrai fare e ungerai per me colui che io ti dirò».
Samuèle fece quello che il Signore gli aveva comandato e venne a Betlemme; gli anziani della città gli vennero incontro trepidanti e gli chiesero: «È pacifica la tua venuta?». Rispose: «È pacifica. Sono venuto per sacrificare al Signore. Santificatevi, poi venite con me al sacrificio». Fece santificare anche Iesse e i suoi figli e li invitò al sacrificio.
Quando furono entrati, egli vide Eliàb e disse: «Certo, davanti al Signore sta il suo consacrato!». Il Signore replicò a Samuèle: «Non guardare al suo aspetto né alla sua alta statura. Io l’ho scartato, perché non conta quel che vede l’uomo: infatti l’uomo vede l’apparenza, ma il Signore vede il cuore». Iesse chiamò Abinadàb e lo presentò a Samuèle, ma questi disse: «Nemmeno costui il Signore ha scelto». Iesse fece passare Sammà e quegli disse: «Nemmeno costui il Signore ha scelto». Iesse fece passare davanti a Samuèle i suoi sette figli e Samuèle ripeté a Iesse: «Il Signore non ha scelto nessuno di questi». Samuèle chiese a Iesse: «Sono qui tutti i giovani?». Rispose Iesse: «Rimane ancora il più piccolo, che ora sta a pascolare il gregge». Samuèle disse a Iesse: «Manda a prenderlo, perché non ci metteremo a tavola prima che egli sia venuto qui». Lo mandò a chiamare e lo fece venire. Era fulvo, con begli occhi e bello di aspetto. Disse il Signore: «Àlzati e ungilo: è lui!».
Samuèle prese il corno dell’olio e lo unse in mezzo ai suoi fratelli, e lo spirito del Signore irruppe su Davide da quel giorno in poi.

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

Meditazione
Paolo Vicini

Meditazione
Israele ha chiesto un re, Samuele il profeta per conto di Dio sceglie Saul come re, e dopo una sua disobbedienza lo rigetta come re. Dio si trova nella situazione di doverne trovare un altro. Morto un papa se ne fa un altro. Samuele riparte alla ricerca del re seguendo tutte le indicazioni che Dio, passo dopo passo, gli dice. Usa lo stratagemma della giovenca per aggirare i controlli di Saul per andare da Iesse e vedere i suoi otto figli. Dopo averli passati in rassegna tutti, manca l’ultimo, l’inaspettato. Nessuno si immaginava potesse essere Davide, invece è lui il nuovo re di Israele, quel ragazzo che poco prima stava pascolando le pecore. Ci piacerebbe che il Signore agisse con noi anche adesso, con questa precisione, cosa fare, chi essere ecc.. Sembra un Dio che teleguida Samuele alla ricerca del nuovo re. Sarebbe comodo. Salta all’occhio sempre la stessa regola: Dio sceglie sempre quelli che nessuno si aspetterebbe: Maria la ragazzina semplice, Samuele un ragazzino che non conosce la scrittura e che vive nel tempio, Saul il ragazzino mandato a cercare le asine perdute, un vecchio come Abramo per avere una grande discendenza, un balbuziente di nome Mosè come oratore per convincere il popolo a lasciare l’Egitto, e l’elenco potrebbe continuare. Dio guarda il cuore degli uomini. Ma il Signore per cosa mi ha scelto? Quali sono le mie debolezze che posso trasformare in forza? Cosa ha trovato nel mio cuore? Lasciamo che ci unga e ci sia accanto nel compito che ci ha affidato.

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