1Samuele 24,3-21 con il commento di Paolo Vicini



Dal primo libro di Samuèle
1Sam 24,3-21

Testo del brano
In quei giorni, Saul scelse tremila uomini valorosi in tutto Israele e partì alla ricerca di Davide e dei suoi uomini di fronte alle Rocce dei Caprioli. Arrivò ai recinti delle greggi lungo la strada, ove c'era una caverna. Saul vi entrò per coprire i suoi piedi, mentre Davide e i suoi uomini se ne stavano in fondo alla caverna. Gli uomini di Davide gli dissero: «Ecco il giorno in cui il Signore ti dice: "Vedi, pongo nelle tue mani il tuo nemico: trattalo come vuoi"». Davide si alzò e tagliò un lembo del mantello di Saul, senza farsene accorgere. Ma ecco, dopo aver fatto questo, Davide si sentì battere il cuore per aver tagliato un lembo del mantello di Saul. Poi disse ai suoi uomini: «Mi guardi il Signore dal fare simile cosa al mio signore, al consacrato del Signore, dallo stendere la mano su di lui, perché è il consacrato del Signore». Davide a stento dissuase con le parole i suoi uomini e non permise loro che si avventassero contro Saul. Saul uscì dalla caverna e tornò sulla via. Dopo questo fatto, Davide si alzò, uscì dalla grotta e gridò a Saul: «O re, mio signore!». Saul si voltò indietro e Davide si inginocchiò con la faccia a terra e si prostrò. Davide disse a Saul: «Perché ascolti la voce di chi dice: "Ecco, Davide cerca il tuo male"? Ecco, in questo giorno i tuoi occhi hanno visto che il Signore ti aveva messo oggi nelle mie mani nella caverna; mi si diceva di ucciderti, ma ho avuto pietà di te e ho detto: "Non stenderò le mani sul mio signore, perché egli è il consacrato del Signore". Guarda, padre mio, guarda il lembo del tuo mantello nella mia mano: quando ho staccato questo lembo dal tuo mantello nella caverna, non ti ho ucciso. Riconosci dunque e vedi che non c'è in me alcun male né ribellione, né ho peccato contro di te; invece tu vai insidiando la mia vita per sopprimerla. Sia giudice il Signore tra me e te e mi faccia giustizia il Signore nei tuoi confronti; ma la mia mano non sarà mai contro di te. Come dice il proverbio antico: "Dai malvagi esce il male, ma la mia mano non sarà contro di te". Contro chi è uscito il re d'Israele? Chi insegui? Un cane morto, una pulce. Il Signore sia arbitro e giudice tra me e te, veda e difenda la mia causa e mi liberi dalla tua mano». Quando Davide ebbe finito di rivolgere a Saul queste parole, Saul disse: «È questa la tua voce, Davide, figlio mio?». Saul alzò la voce e pianse. Poi continuò rivolto a Davide: «Tu sei più giusto di me, perché mi hai reso il bene, mentre io ti ho reso il male. Oggi mi hai dimostrato che agisci bene con me e che il Signore mi aveva abbandonato nelle tue mani e tu non mi hai ucciso. Quando mai uno trova il suo nemico e lo lascia andare sulla buona strada? Il Signore ti ricompensi per quanto hai fatto a me oggi. Ora, ecco, sono persuaso che certamente regnerai e che sarà saldo nelle tue mani il regno d'Israele».

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

Meditazione
Paolo Vicini

Meditazione
Bisogna capire da dove arriva questo strano incontro tra Saul e Davide, e chi sono questi due. Saul è il re di Israele che Dio aveva unto e scelto, ma che Dio ha rigettato perché aveva disubbidito a un suo ordine. Davide è il ragazzo che Dio ha scelto come nuovo re. Saul vede Davide come avversario e tenta in tutti i modi di ucciderlo. Davide scappa, ma Dio è con lui e lo protegge. Si nasconde in una caverna e nella stessa caverna entra Saul. Davide potrebbe ucciderlo, ma non lo fa, infatti riesce a tagliargli un pezzo del mantello senza che Saul se ne accorga. Mi ricorda quel mantello sfiorato a Gesù nella “ressa”. Quando il Signore è con te non hai paura di nulla. Questa è la forza della non violenza, la forza dell’amore. Davide non risponde a Saul con la forza, ma sistema lo cose. La violenza genera violenza, la vendetta contro il nemico è la cosa più facile. La non violenza è evangelica, è l’opposto di quello che il mio istinto mi direbbe di fare. La non violenza fa vincere entrambi: Davide e Saul. Dobbiamo stare attenti a non sdoganare la violenza. La guerra come unico modo per risolvere le controversie internazionali, considerare lecita la legittima difesa di chi ti ruba in casa, la pena di morte, l’ergastolo.. Il problema è sempre la disumanizzazione del nemico. Davide si inginocchia faccia a terra di fronte al proprio nemico, lo riconosce come l’unto dal Signore, mi insegna che di fronte ha una persona, non il suo aguzzino. Avrebbe potuto uccidere Saul nella caverna e in un istante tutto sarebbe terminato. Ma non lo ha fatto, ha cercato un bene superiore, è stato disposto a rischiare per costruire la pace. Aiutami Signore a rischiare, a trovare le strade fantasiose per costruire la pace, oggi, con un piccolo gesto, rispondiamo al male che incontreremo con il bene e vinceremo entrambi.

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