Prima lettera di Giovanni 2,22-28 con il commento di Patrizia Gasponi



Dalla prima lettera di San Giovanni apostolo
1Gv 2,22-28 

Testo del brano
Figlioli, chi è il bugiardo se non colui che nega che Gesù è il Cristo? L’anticristo è colui che nega il Padre e il Figlio. Chiunque nega il Figlio, non possiede nemmeno il Padre; chi professa la sua fede nel Figlio possiede anche il Padre. Quanto a voi, quello che avete udito da principio rimanga in voi. Se rimane in voi quello che avete udito da principio, anche voi rimarrete nel Figlio e nel Padre. E questa è la promessa che egli ci ha fatto: la vita eterna. Questo vi ho scritto riguardo a coloro che cercano di ingannarvi. E quanto a voi, l’unzione che avete ricevuto da lui rimane in voi e non avete bisogno che qualcuno vi istruisca. Ma, come la sua unzione vi insegna ogni cosa ed è veritiera e non mentisce, così voi rimanete in lui come essa vi ha istruito. E ora, figlioli, rimanete in lui, perché possiamo avere fiducia quando egli si manifesterà e non veniamo da lui svergognati alla sua venuta.

 

 

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
F.Chopin. Andantino "Spring" B 117. Aya Higuchi. Creative Commons Attribution 4.0. Musopen.org

Meditazione
Patrizia Gasponi

Meditazione
Giovanni traduce con un unico verbo, “rimanere”, l’essere figli di Dio, in Cristo. Rimanere per lui significa acquisire la consapevolezza delle responsabilità e delle possibilità che conseguono da questa nuova condizione. Rimanere significa aver trovato il proprio posto. Rimanere è il contrario di scappare. È segno dell’aver raggiunto una stabilità di relazione con le persone in quel contesto. E quelle relazioni si fanno impegnative e feconde. Rimanere è stare nell’amore. Allora, bugiardo nei confronti della verità, è ogni uomo che nega Gesù Salvatore mandato dal Padre per amore. Questi è l’anticristo: colui che nega il Padre ed il Figlio. Colui che non riconosce in Cristo colui che è stato mandato dal cielo, nega con ciò Dio Padre e Dio Figlio. Chi nega il Figlio neppure ha il Padre, chi confessa il Figlio ha anche il Padre. Credere in Cristo esige riconoscere non solo quello che ha operato e fatto, ma innanzitutto quello che ha detto di sé stesso, quando si è dichiarato Figlio di Dio e Salvatore dell’umanità. In modo pressante Giovanni comanda di rimanere nell’integrità dell’annuncio, in ciò che è stato udito dall’inizio, in ciò che è uscito dalla bocca degli apostoli. Allora bisogna andare e riandare continuamente alla Parola così come è custodita e tramandata dalla Chiesa, ma con cuore nuovo e disposto ad ascoltare il sussurrare dello Spirito tra le pieghe della storia. Perché la promessa del Cristo è promessa preziosa, promessa di vita, e di vita eterna! La vita, per sempre. Forti dell’unzione ricevuta in Cristo, dono indelebile, perché Dio non cancella le proprie promesse d’amore, rimaniamo fiduciosi nell’ascolto dell’unica Parola che è verità, in attesa del suo ritorno.  

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