Terza lettera di Giovanni 5-8 con il commento di Alessandro Gianfrini



Dalla terza lettera di san Giovanni apostolo
3Gv 5-8

Testo del brano
Carissimo Gaio, tu ti comporti fedelmente in tutto ciò che fai in favore dei fratelli, benché stranieri. Essi hanno dato testimonianza della tua carità davanti alla Chiesa; tu farai bene a provvedere loro il necessario per il viaggio in modo degno di Dio. Per il suo nome, infatti, essi sono partiti senza accettare nulla dai pagani. Noi perciò dobbiamo accogliere tali persone per diventare collaboratori della verità.

 

 

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
F.Chopin. Andantino "Spring" B 117. Aya Higuchi. Creative Commons Attribution 4.0. Musopen.org

Meditazione
Alessandro Gianfrini

Meditazione
Ascoltando questo brano della terza lettera di Giovanni, la prima cosa che mi viene in mente è quanto l’Apostolo tenga in considerazione la parola verità: per lui è così importante al punto tal che, in pochi versetti, la cita per ben quattro volte, oltre ad usare un aggettivo, veritiero, anch’esso legato alla parola verità. Perché per Giovanni è così importante la verità? Per poter rispondere bisogna dare un’occhiata al Vangelo scritto da lui stesso ed in cui il Signore Gesù afferma di essere Via, Verità e Vita. Ma non solo: nel medesimo Vangelo, Gesù ci dà un comandamento nuovo, cioè che ci amiamo gli uni gli altri come Lui stesso ci ha amati. Gaio fa proprio questo: mette in pratica il comandamento nuovo che ci ha lasciato Gesù poco prima della sua passione. Io credo che sia questa la verità a cui fa riferimento Giovanni. e cioè che è accogliendo e amando, quindi con le opere, che si dimostrano la fede e l’amore che con le parole proclamiamo verso Gesù. Agire nella verità come ha fatto Gaio significa quindi essere aperti ai nostri fratelli, farci prossimi nelle loro necessità, in modo particolare quando si tratta di persone inviate in missione dalla Chiesa, come nel caso dei fratelli accolti da Gaio. Certamente le diversità di vedute ci sono anche fra i cristiani, ma l’importante sta nel procedere verso una méta condivisa, e soprattutto facendolo nella comunione, che è molto più importante del mero raggiungimento dell’obiettivo comune perché, al di là di tutto, i cristiani si riconoscono dal modo con cui stanno insieme. Questo stile di vita potrà poi anche essere notato da chi non è cristiano e tale esempio potrà essere più eloquente di tante prediche o incontri, pur sempre necessari. Se agiremo nella Verità, se avremo amore gli uni gli altri, forse saremo riconosciuti come cristiani e chissà, qualche nostro fratello potrà rimanere colpito dal nostro modo di vivere. E ce ne sarebbe tanto bisogno nella società di oggi!

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