Seconda lettera di Giovanni 1a.3-9 con il commento di Loredana Bologna



Dalla seconda lettera di san Giovanni apostolo
2Gv 1a.3-9

Testo del brano
Io, il Presbìtero, alla Signora eletta da Dio e ai suoi figli, che amo nella verità: grazia, misericordia e pace saranno con noi da parte di Dio Padre e da parte di Gesù Cristo, Figlio del Padre, nella verità e nell’amore. Mi sono molto rallegrato di aver trovato alcuni tuoi figli che camminano nella verità, secondo il comandamento che abbiamo ricevuto dal Padre. E ora prego te, o Signora, non per darti un comandamento nuovo, ma quello che abbiamo avuto da principio: che ci amiamo gli uni gli altri. Questo è l’amore: camminare secondo i suoi comandamenti. Il comandamento che avete appreso da principio è questo: camminate nell’amore. Sono apparsi infatti nel mondo molti seduttori, che non riconoscono Gesù venuto nella carne. Ecco il seduttore e l’anticristo! Fate attenzione a voi stessi per non rovinare quello che abbiamo costruito e per ricevere una ricompensa piena. Chi va oltre e non rimane nella dottrina del Cristo, non possiede Dio. Chi invece rimane nella dottrina, possiede il Padre e il Figlio.

 

 

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
F.Chopin. Andantino "Spring" B 117. Aya Higuchi. Creative Commons Attribution 4.0. Musopen.org

Meditazione
Loredana Bologna

Meditazione
Mentre nell’Antico Testamento il rapporto uomo-Dio era individuale e passava attraverso la Legge, con l’arrivo di Gesù questo rapporto diventa interpersonale, cioè mediato da Cristo stesso che, oltre ad essere Dio, è anche uomo. Quindi ora, grazie a Gesù Cristo il nostro rapporto è col Figlio di Dio. Non solo: il Cristo è il modello da seguire, il completamento della Legge e ci insegna che non può esserci la presenza di Dio se non c’è misericordia, se non c’è perdono, se non c’è amore. Quella dimensione che con l’Antico Testamento era soprattutto verticale e garantita dall’assolvimento di una lunga serie di precetti, tramite il Figlio di Dio cambia prospettiva: l’uomo ha un rapporto diretto con Dio, che diventa Padre e alla dimensione verticale viene aggiunta quella orizzontale, cioè il rapporto coi propri simili che diventano fratelli. Gesù è il Figlio di Dio e per primo ci ha amati e perdonati. È solo nel rapporto coi nostri fratelli, dunque, che saggiamo l’intensità dell’amore che proviamo verso Gesù, il Figlio di Dio. Ora noi sappiamo che la Risurrezione riguarda tutta la persona, non solo l’anima ma anche il corpo. Non possiamo allontanarci dall’idea che Gesù sia stato solo Dio: è stato anche uomo, uomo vero, diversamente da quanto sostenevano i falsi maestri citati nella lettura. La nostra risurrezione quindi passa attraverso la nostra umanità, le nostre fatiche. Anzi, è proprio lì, nelle nostre difficoltà che il Figlio di Dio si fa ancora più vicino a noi e ci invita alla comprensione e al perdono reciproco, veri messaggi di speranza e di risurrezione. Giovanni ci dice che sono apparsi seduttori, addirittura anticristi. Anche oggi esistono incantatori che ci vogliono allontanare dalla buona novella, dall’annuncio di gioia del Cristo Risorto. Prestiamo molta attenzione perché avremmo solo da perderci. Solamente con Cristo infatti noi troviamo grazia, misericordia e pace: ce lo ha appena detto Giovanni. Io per prima devo stare vigile a non cadere nel tranello di facili illusioni, alimentando la mia vita di fede perché, come ci ricorda ancora Giovanni, è facile allontanarsi dal nostro Salvatore nel vano tentativo di cercare delle scorciatoie. Non a caso i falsi maestri del tempo negavano l’umanità di Gesù. Mi stupisce invece pensare che il Figlio di Dio sarà uomo in eterno, perché così ha voluto Lui stesso e lo ha scelto solo per amore verso di noi, semplici creature. Mi meraviglia pensare che il Figlio di Dio abbia accettato di provare i nostri sentimenti: l’amicizia e la commozione, come quando morì Lazzaro, che era un suo amico; oppure la solitudine e l’angoscia, come nel Getsemani. Che cosa mi resta dentro della lettura di oggi? Tre cose. La prima riguarda la fedeltà al Vangelo, al suo messaggio essenziale e cioè che Gesù ha patito, è morto ed è risorto per me e per ognuno di noi. E questo è avvenuto nella sua carne, nella sua umanità che, se è stata accettata da Lui, che è il Figlio di Dio, allora va accettata totalmente anche da noi. La seconda è che se il Figlio di Dio ha amato questa umanità, la via per cercarlo e per trovarlo è, come ci dice Giovanni nelle sue lettere e nel suo Vangelo, «che ci amiamo gli uni gli altri». Infatti, farci prossimi a qualcuno nel bisogno, riuscire a trasformare ripicche e vendette in perdono, ebbene, è lì che costruiamo la speranza e la nostra vita sarà piena di significato. La terza è la dimensione dell’ascolto: sapersi fermare, riservare del tempo per l’altro non solo per cercare di capirlo, ma per accoglierlo in tutta la sua interezza, con tutti i suoi limiti e le sue insicurezze. È l’altro il termometro della mia relazione con Dio ed è lì che porto la mia testimonianza, il mio personale annuncio che camminare nella verità e nell’amore, come ci dice Giovanni, è l’unica via a disposizione dell’uomo per vivere in pienezza.

 

Scarica la nostra App su