Genesi 13,2.5-18 con il commento di Andrea Parato



Dal libro della Genesi
Gn 13,2.5-18

Testo del brano 
Abram era molto ricco in bestiame, argento e oro. Ma anche Lot, che accompagnava Abram, aveva greggi e armenti e tende, e il territorio non consentiva che abitassero insieme, perché avevano beni troppo grandi e non potevano abitare insieme. Per questo sorse una lite tra i mandriani di Abram e i mandriani di Lot. I Cananei e i Perizziti abitavano allora nella terra. Abram disse a Lot: «Non vi sia discordia tra me e te, tra i miei mandriani e i tuoi, perché noi siamo fratelli. Non sta forse davanti a te tutto il territorio? Sepàrati da me. Se tu vai a sinistra, io andrò a destra; se tu vai a destra, io andrò a sinistra». Allora Lot alzò gli occhi e vide che tutta la valle del Giordano era un luogo irrigato da ogni parte – prima che il Signore distruggesse Sòdoma e Gomorra – come il giardino del Signore, come la terra d’Egitto fino a Soar. Lot scelse per sé tutta la valle del Giordano e trasportò le tende verso oriente. Così si separarono l’uno dall’altro: Abram si stabilì nella terra di Canaan e Lot si stabilì nelle città della valle e piantò le tende vicino a Sòdoma. Ora gli uomini di Sòdoma erano malvagi e peccavano molto contro il Signore. Allora il Signore disse ad Abram, dopo che Lot si era separato da lui: «Alza gli occhi, e dal luogo dove tu stai, spingi lo sguardo verso il settentrione e il mezzogiorno, verso l’oriente e l’occidente. Tutta la terra che tu vedi, io la darò a te e alla tua discendenza per sempre. Renderò la tua discendenza come la polvere della terra: se uno può contare la polvere della terra, potrà contare anche i tuoi discendenti. Àlzati, percorri la terra in lungo e in largo, perché io la darò a te». Poi Abram si spostò con le sue tende e andò a stabilirsi alle Querce di Mamre, che sono ad Ebron, e vi costruì un altare al Signore.

 

 

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
Lorenzo Tempesti. Maramore. www.suonimusicaidee.it. Licenza gratuita

Meditazione
Andrea Parato

Meditazione
Abram è partito e ha lasciato terra, parentela e padre. Ma tutto il resto lo ha portato con sé! Non si può dire che sia un pellegrinaggio il suo, in quanto manca l’elemento dell’essenzialità; senza contare che all’inizio non sa neanche la destinazione esatta a cui rivolgersi. Di beni, di “roba” ne ha veramente tanta, così tanta che ad un certo punto sorgono conflitti tra chi gestisce le sue ricchezze e quelli del nipote Lot. Ed ecco una prima separazione, per evitare conflitti. Abram lascia scegliere Lot e questi, lungimirante, si avvia verso le città della valle, un luogo «come il giardino del Signore». Non è sciocco, Lot.. peccato che il narratore ci dica chiaramente che gli uomini che abitavano lì erano malvagi e, con un’anticipazione, ci rovina già il finale, rivelando che il Signore distrusse Sodoma e Gomorra. Abram si stanzia lontano dalle città e dalla valle del Giordano. Si stanzia? No. perché appena prova a stabilirsi ecco che il Signore lo chiama e rinnova la promessa: tutta la terra che vedi, te la darò per sempre. Tutta la terra, dimensione spaziale. Per sempre, dimensione temporale. E poi la promessa di rendere la discendenza «come polvere della terra». Un primo paragone era «farò di te una grande nazione». Ora la similitudine è molto più pragmatica, ma anche più efficace. La polvere della terra, infatti, è qualcosa di sempre presente e di non quantificabile. Però la polvere della terra fa pensare anche a qualcosa di basilare, richiama la creazione dal fango, i piedi sporchi che calcano strade aride. Al sollevare un grande polverone con il passaggio di mandrie, di genti, passi di popolo, folla di discepoli dietro una guida: quanti elementi richiama quella polvere? E dopo il rinnovo della promessa, ecco il nuovo ordine: «alzati, percorri la terra». Forse Abram pensava di essere giunto alla meta? Forse sorridendo non se lo aspettava neppure. Sposta le tende a Ebron. E, come ha già fatto lungo il suo itinerario, costruisce un altro altare. Magari si chiede: chissà se sarà questo il luogo dove poter adorare il Signore?

Genesi 11,1-9 con il commento di Daniele Missiroli Genesi: Introduzione Genesi 1,1-19 con il commento di Daniele Missiroli Genesi 1,20-2,4a con il commento di Daniele Missiroli Genesi 2,4b-9.15-17 con il commento di Daniele Missiroli Genesi 2,18-25 con il commento di Daniele Missiroli Genesi 3,1-8 con il commento di Daniele Missiroli Genesi 3,9-24 con il commento di Daniele Missiroli Genesi 4,1-15.25 con il commento di Daniele Missiroli Genesi 6,5-8;7,1-5.10 con il commento di Daniele Missiroli Genesi 8,6-13.20-22 con il commento di Daniele Missiroli Genesi 9,1-13 con il commento di Daniele Missiroli Genesi 12,1-9 con il commento di Andrea Parato Genesi 13,2.5-18 con il commento di Andrea Parato Genesi 15,1-12.17-18 con il commento di Andrea Parato Genesi 16,1-12.15-16 con il commento di Andrea Parato Genesi 17,1.9-10.15-22 con il commento di Andrea Parato Genesi 17,3-9 con il commento di Eugenio Festa Genesi 18,1-15 con il commento di Andrea Parato Genesi 18,16-33 con il commento di Andrea Parato Genesi 19,15-29 con il commento di Andrea Parato Genesi 21,5.8-20 con il commento di Andrea Parato Genesi 22,1-19 con il commento di Andrea Parato Genesi 23,1-4.19; 24,1-8.62-67 con il commento di Andrea Parato Genesi 27, 1-5.15-29 con il commento di Melania Marcatelli Genesi 28,10-22a con il commento di Melania Marcatelli Genesi, 32,23-33 con il commento di Melania Marcatelli Genesi 37,3-4.12-13a.17b-28 con il commento di Eugenio Festa Genesi 41,55-57;42,5-7a.17-24a con il commento di Eugenio Festa Genesi 44,18-21.23b-29;45,1-5 con il commento di Eugenio Festa Genesi 46,1-7.28-30 con il commento di Eugenio Festa Genesi 49,2.8-10 con il commento di Melania Marcatelli Genesi 49,29-33;50,15-26a con il commento di Eugenio Festa

Scarica la nostra App su