Testimoni: Katharine Mary Drexel (3 Marzo)



Katharine Mary Drexel (3 Marzo)
Oggi la Chiesa celebra Katharine Mary Drexel, nata a Filadelfia il 26 novembre 1858 dal banchiere Francis Anthony Drexel e Hannah Langstroth, genitori che da subito trasmisero alle tre figlie l’idea che la ricchezza fosse data loro solo in prestito. La madre morì poco dopo la nascita di Katharine e il padre si risposò due anni più tardi con Emma Bouvier, antenata della moglie di John Fitzgerald Kennedy. La cattolicissima famiglia Drexel si prodigò immediatamente nell’assistenza ai diseredati della città. A proposito di quest’ultima, oggi conta oltre un milione e mezzo di abitanti ed è stata fondata nel 1682 dal quacchero William Penn, che l’anno precedente ricevette dal re Carlo II d’Inghilterra l’autorizzazione a colonizzare una regione comprendente l’attuale Pennsylvania (che da Penn prende appunto il nome) e parte degli attuali Stati circostanti. Queste zone dovevano fungere da rifugio proprio per i quaccheri, movimento inglese nato nel XVII secolo dal calvinismo. Quanto a Filadelfia, dal greco “amore fraterno”, è celebre soprattutto perché in essa furono redatte la dichiarazione di Indipendenza prima, il 4 luglio 1776, e la costituzione statunitense poi, nel 1787. Prima dell’arrivo di Penn e i “suoi”, nel luogo in cui oggi sorge la città c’era un nucleo abitato dalla tribù dei nativi Delaware. Se i primi colonizzatori furono in realtà guidati dal missionario svedese Johannes Campanius nel 1646, fu Penn, come detto, a fondare Filadelfia su chiari principi: libertà e tolleranza religiosa. La metropoli, ancora, è oggi conosciuta anche perché sfondo di tanti celebri film, su tutti l’omonimo Philadelphia e ovviamente l’intera saga di Rocky, senza dimenticare Il sesto senso, Una poltrona per due (pellicola che ormai da anni, almeno in Italia, è quasi sinonimo della vigilia di Natale!), Il lato positivo e altri ancora.

Tornando alla festeggiata di oggi, cosa sappiamo di lei?
Katharine viaggiò a lungo, accorgendosi che per i neri e i nativi la fine della schiavitù, decretata nel 1865, si scontrava con antichi pregiudizi, i suddetti principi di libertà e tolleranza religiosa  erano tali solo sulla carta. Africani e nativi, ad esempio, erano privi di istruzione scolastica e di adeguata assistenza sanitaria. Iniziò così a realizzare scuole e dispensari medici per gli indiani poiché, se nelle città era per loro impossibile ricevere una buona istruzione, nelle campagne del sud esistevano restrizioni legali che impedivano di ottenere un’educazione anche solo di base. Ma la svolta del suo futuro agire l’ebbe nel 1887.

Cosa successe in quell’anno?
Ricevuta in udienza privata, chiese a papa Leone XIII che inviasse missionari per le sue scuole, ma il pontefice le suggerì al contrario di diventare lei stessa missionaria. Buttatasi a capofitto nel nuovo progetto, nel 1891 prese i voti e poco dopo fondò le Suore del Santissimo Sacramento. La sua opera portò frutto anche grazie ai beni materiali di cui poteva disporre: Emma Bouvier, la seconda moglie di suo padre, morì infatti nel 1883, seguita due anni dopo dallo stesso, così Katharine, che assieme alle sorelle ereditò un enorme patrimonio, poté proseguire quanto intrapreso, tra l’altro sotto la guida spirituale del vescovo James O’Connor. Realizzò 65 scuole per gli indiani e gli afroamericani in ben 21 stati, dopo di che, nel 1925, fondò a New Orleans la Xavier University, la prima ad accettare studenti di colore nel Sud degli Stati Uniti. I detrattori tuttavia non mancarono, a partire dal Ku Klux Klan, nome col quale, a partire dall’Ottocento, diverse società segrete razziste propugnavano la presunta superiorità della “razza bianca”. 

Insomma una vita caritativa senza sosta..
Non tutta, poiché nel 1935 si ammalò, restando in breve tempo quasi immobile a letto, così ne approfittò per realizzare un antico desiderio: dedicarsi all’adorazione del Santissimo Sacramento, impegno quotidiano che portò avanti per 18 anni, fino al 3 marzo 1955, giorno della sua morte. Se il processo diocesano iniziò nel 1966, la beatificazione avvenne il 20 novembre 1988 grazie al miracolo legato alla guarigione di Robert Gutherman, che a quattordici anni cominciò ad accusare dolori sempre più forti all’orecchio destro, e più tardi perse totalmente l’udito. Ricoverato in ospedale, aveva dalla sua le suore del convento che pregavano per intercessione di Katharine.. durante la notte Robert disse di essersi sentito chiamare per nome da una donna, senza però vedere nessuno. Dimesso dall’ospedale, i medici constatarono increduli che l’uomo aveva riacquistato l’udito. La canonizzazione arrivò invece nel 2000, questa volta in seguito alla guarigione miracolosa di Amy Wall, alla quale nel 1993 venne diagnosticata una grave ipoacusia bilaterale, ridotta anche lei, come Robert Gutherman, alla sordità. La madre e i due fratellini – non il padre, in quanto protestante – pregavano ogni sera Katharine, con la madre che, come vuole la “fisicità” devozionale (che a noi contemporanei oggi manca, eccome!) a volte le accarezzava le orecchie con una reliquia della beata. Nel marzo del 1994 Amy si trovava alla scuola per non udenti e.. riacquistò improvvisamente l’udito! Quanto alle reazioni, se i medici dichiararono la guarigione scientificamente inspiegabile, il padre di Amy non esitò a convertirsi al cattolicesimo. 

Ti preghiamo Signore, per intercessione di Katharine e con le parole dei nativi d’America, coloro per i quali ha speso la vita: «Oh Grande Spirito, la cui voce ascolto nel vento, il cui respiro dà vita a tutte le cose – diceva Tatanka Mani, il “Bisonte che cammina” – ..Fa che sia saggio e che possa capire le cose che hai pensato per il mio popolo.. Aiutami a trovare la compassione senza l’opprimente contemplazione di me stesso. Io cerco la forza, non per essere più grande di mio fratello, ma per combattere il mio più grande nemico: Me stesso». 


 

 

Recita
Giulia Tomassini, Cristian Messina

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