1Timoteo 6c-12 con il commento di Francesco Barone



Dalla prima lettera di San Paolo Apostolo a Timoteo
1Tm 6,2c-12 

Testo del brano
Figlio mio, questo devi insegnare e raccomandare. Se qualcuno insegna diversamente e non segue le sane parole del Signore nostro Gesù Cristo e la dottrina conforme alla vera religiosità, è accecato dall’orgoglio, non comprende nulla ed è un maniaco di questioni oziose e discussioni inutili. Da ciò nascono le invidie, i litigi, le maldicenze, i sospetti cattivi, i conflitti di uomini corrotti nella mente e privi della verità, che considerano la religione come fonte di guadagno. Certo, la religione è un grande guadagno, purché sappiamo accontentarci! Infatti non abbiamo portato nulla nel mondo e nulla possiamo portare via. Quando dunque abbiamo di che mangiare e di che coprirci, accontentiamoci. Quelli invece che vogliono arricchirsi, cadono nella tentazione, nell’inganno di molti desideri insensati e dannosi, che fanno affogare gli uomini nella rovina e nella perdizione. L’avidità del denaro infatti è la radice di tutti i mali; presi da questo desiderio, alcuni hanno deviato dalla fede e si sono procurati molti tormenti. Ma tu, uomo di Dio, evita queste cose; tendi invece alla giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità, alla pazienza, alla mitezza. Combatti la buona battaglia della fede, cerca di raggiungere la vita eterna alla quale sei stato chiamato e per la quale hai fatto la tua bella professione di fede davanti a molti testimoni.

 

 

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
F.Chopin. Prelude. Op 28 No 4. Suffocation. Musiche di Lorenzo Tempesti. https://www.suonimusicaidee.it

Meditazione
Francesco Barone

Meditazione
La prima volta che ho letto questo brano da adulto, nella fede, mi sono sentito come Pietro nel cortile, al terzo canto del gallo. La vergogna, quel senso di inadeguatezza e anche di vigliaccheria, mi sono arrivati addosso come uno tsunami. E ancora succede, ogni volta che mi capita di leggere queste poche righe. Mi professo cristiano, mi professo testimone della Sua parola, ma poi tutto viene messo in discussione nel momento in cui rifletto sui miei atteggiamenti. Quante volte la sete di potere, di ostentazione di superiorità mi hanno (e mi fanno) perdere la buona battaglia! Quante volte la mia lingua taglia più della spada! Quante volte non mi accorgo del povero! E allora ecco la vergogna e quel senso di sconfitta. Ma, allo stesso tempo, sperimento la straordinaria potenza della forza guaritrice di Cristo che mi rialza, mi mette in piedi e mi fa camminare nuovamente.

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