2 Timoteo 3,10-16 con il commento di Laura Genestreti



Dalla seconda lettera di S.Paolo apostolo a Timoteo
2Timoteo 3,10-16

Testo del brano
Figlio mio, tu mi hai seguito da vicino nell’insegnamento, nel modo di vivere, nei progetti, nella fede, nella magnanimità, nella carità, nella pazienza, nelle persecuzioni, nelle sofferenze. Quali cose mi accaddero ad Antiòchia, a Icònio e a Listra! Quali persecuzioni ho sofferto! Ma da tutte mi ha liberato il Signore! E tutti quelli che vogliono rettamente vivere in Cristo Gesù saranno perseguitati. Ma i malvagi e gli impostori andranno sempre di male in peggio, ingannando gli altri e ingannati essi stessi. Tu però rimani saldo in quello che hai imparato e che credi fermamente. Conosci coloro da cui lo hai appreso e conosci le sacre Scritture fin dall’infanzia: queste possono istruirti per la salvezza, che si ottiene mediante la fede in Cristo Gesù. Tutta la Scrittura, ispirata da Dio, è anche utile per insegnare, convincere, correggere ed educare nella giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.

 

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
Prelude No. 22 di Chris Zabriskie è un brano autorizzato da Creative Commons Attribution (https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/)
Fonte: http://chriszabriskie.com/preludes/
Artista: http://chriszabriskie.com/

Meditazione
Laura Genestreti

Meditazione
«Tu però rimani saldo in quello che hai imparato e che credi fermamente».. questa la frase che risuona forte in questi versetti, nonostante le sofferenze, le ingiustizie e le persecuzioni Paolo sostiene fermamente come Gesù sia liberazione. Questo capitolo si riferisce ai tempi futuri e all’arrivo di momenti difficili ricordando le sofferenze del passato appena trascorso, inoltre parlando del futuro Paolo scrive a Timòteo di guardarsi anche dalla gente che ha una religiosità solo apparente, ai falsi maestri. Timòteo è invitato a ricordarsi e a seguire sempre l’insegnamento e il modo di vivere di Paolo, insegnamento racchiuso nel progetto di fede che si compie con magnanimità, carità e pazienza. Queste tre parole mi  illuminano il cuore, sono forti, ma delicate; sono l’essenza e la  forza della fede cristiana. La magnanimità, indica grandezza, un parola fisica che descrive un sentimento così astratto come la generosità dell’animo; la carità, la virtù dell’amore che unisce gli uomini tra loro attraverso Dio; la pazienza, la disposizione dell’animo ad accettare e sopportare con tranquillità, moderazione e rassegnazione, il dolore e le contrarietà della vita. Queste parole sono l’insegnamento di Paolo per Timòteo ma anche per tutti noi fedeli nel nostro tempo,  su queste dobbiamo  fondare la nostra vita partendo dalla parola di Dio che non dovremo smettere di  annunciare. La Parola è lo studio della Scrittura, che alimenta la fede e dà sostegno alla nostra missione. La fedeltà alla Parola dovrà riflettersi nella vita con l’esempio, infatti come Timòteo dobbiamo riconoscere e  affrontare i falsi maestri, che dicono ma non fanno e, con il loro cattivo esempio, trascinano altri fuori dalla retta via. Invece l’educazione avviene proprio attraverso l’esempio, Paolo dice «educare nella giustizia», e così l’ultimo, ma non scontato pensiero è rivolto a chi sia il giusto.. l’uomo giusto è colui che riesce a vivere magnanimo, caritatevole e paziente, è colui che si disseta della Parola, ma educa i fratelli con la sua vita stessa.

 

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