1Timoteo 1,1-2.12-14 con il commento di Francesco Barone



Dalla prima lettera di San Paolo apostolo a Timoteo
1Tm 1,1-2.12-14 

Testo del brano
Paolo, apostolo di Cristo Gesù per comando di Dio nostro salvatore e di Cristo Gesù nostra speranza, a Timòteo, vero figlio mio nella fede: grazia, misericordia e pace da Dio Padre e da Cristo Gesù Signore nostro. Rendo grazie a colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù Signore nostro, perché mi ha giudicato degno di fiducia mettendo al suo servizio me, che prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento. Ma mi è stata usata misericordia, perché agivo per ignoranza, lontano dalla fede, e così la grazia del Signore nostro ha sovrabbondato insieme alla fede e alla carità che è in Cristo Gesù.

 

 

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
F.Chopin. Prelude op.28 No. 4. Suffocation. Musiche di Lorenzo Tempesti - https://www.suonimusicaidee.it

Meditazione
Francesco Barone

Meditazione
Un bestemmiatore, un violento, ma soprattutto un persecutore di Gesù Cristo: questo era Paolo prima dell’incontro con il Signore. Un uomo perfido, senza scrupoli, senza coscienza, un uomo che giudicava tutti e tutto. Poi, all’improvviso, la sua vita viene travolta dalla misericordia di Dio. Paolo si sente amato, nonostante tutto, ma in modo particolare sperimenta la fiducia del Signore nei suoi confronti. Una fiducia che si concretizza nell’apostolato. Per lui inizia un periodo di introspezione profonda culminato nella decisione coraggiosa di cambiare vita, di affidarsi completamente a quel Cristo che, fino a poco tempo prima, aveva perseguitato e bestemmiato. Questo brano della Lettera a Timoteo mi ha fatto riflettere molto su questo “coraggio” avuto da Paolo. Da questa sua forza di incolpare sé stesso e di guardare l’altro con nuovi occhi. Un abbandonarsi e un affidarsi completamente a Lui, che non possono non sconvolgere e non suscitare in noi, un’analisi profonda della nostra vita di sequela a Lui. 

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