1Timoteo 2,1-8 con il commento di Francesco Barone



Dalla prima lettera di San Paolo apostolo a Timoteo
1Tm 2,1-8 

Testo del brano
Figlio mio, raccomando, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo condurre una vita calma e tranquilla, dignitosa e dedicata a Dio. Questa è cosa bella e gradita al cospetto di Dio, nostro salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità. Uno solo, infatti, è Dio e uno solo anche il mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù, che ha dato se stesso in riscatto per tutti. Questa testimonianza egli l’ha data nei tempi stabiliti, e di essa io sono stato fatto messaggero e apostolo – dico la verità, non mentisco –, maestro dei pagani nella fede e nella verità. Voglio dunque che in ogni luogo gli uomini preghino, alzando al cielo mani pure, senza collera e senza polemiche.

 

 

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
F.Chopin. Prelude, op 28 No 4Suffocation. Lorenzo Tempesti. Musiche di Lorenzo Tempesti https://www.suonimusicaidee.it. 

Meditazione
Francesco Barone

Meditazione
L’importanza della preghiera per il prossimo, in modo particolare per chi governa la res-pública. Il cuore di questo brano che Paolo scrive a Timoteo è tutto racchiuso in queste poche righe. È una preghiera molto particolare quella rivolta all’autorità, una preghiera non “servilista”, ma improntata sulla richiesta di una vita tranquilla, serena, di tolleranza reciproca. Una preghiera sicuramente particolare, ma che anche Papa Francesco esorta, come ha sottolineato durante un’omelia a Santa Marta: «Un cristiano che non prega per i governanti non è un buon cristiano». Viene da chiedermi: noi, per i nostri governanti, preghiamo mai? Li affidiamo mai a Dio? Chiediamo mai di mostrare loro la stessa misericordia e la stessa fiducia rivolta dallo stesso Paolo?

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