11.Vita e miracoli (Pillole di Chiara)



Testo del brano
Francesco diceva che dobbiamo restituire a Dio tutti beni, perché a noi non appartengono se non i vizi e i peccati. Ne sono ben consapevole e, se mi accingo a raccontare i segni e i prodigi che ho compiuto nei miei anni a San Damiano, è perché devo restituire ciò che il Signore ha operato attraverso di me. È lui che ha compiuto i miracoli, io sono stata solo uno strumento che si è reso disponibile a lasciarsi usare, e il Signore l’ha fatto in modo prodigioso, appunto.

I miracoli più numerosi sono stati quelli domestici, compiuti per le mie sorelle, che, quando erano ammalate o afflitte da dolori, ricorrevano con fiducia alla “medicina” che offrivo loro, che consisteva nel segno di croce. Venni in soccorso anche alla povertà della nostra mensa e di quella dei frati, moltiplicando l’olio e il pane. E una volta è successo persino che, rimasta sola e impossibilitata a muovermi, mi feci capire e obbedire da una gattina per farmi portare una tovaglia d’altare a cui dovevo lavorare.

Furono vari anche i miracoli compiuti per gli abitanti di Assisi, tra cui quello più eclatante fu la liberazione della città dalle truppe dell’imperatore Federico II, che ancora oggi è ricordato con la festa del voto. Ma i miracoli riguardarono anche bambini malati, la riconciliazione e la fecondità di una coppia, una donna indemoniata e un frate colpito da insania. Le sorelle, poi, hanno imputato alla mia intercessione anche un’altra liberazione, questa volta dalle truppe saracene che insidiavano il monastero: indebolita com’ero dalla malattia, non potevo in alcun modo difenderle, se non ricorrendo alla potenza di Gesù nell’Eucaristia, davanti alla quale mi prostrai fiduciosa e da cui ebbi la rassicurazione che ci avrebbe difeso sempre. E così avvenne.

Il Signore mi ha concesso anche il dono di alcune visioni, come quella della notte di Natale del 1252, quando non potendo unirmi alle sorelle per la preghiera della notte - e lamentandomene col Signore – ebbi la grazia di partecipare alla preghiera dei frati nella chiesa di San Francesco. Non sono io che mi sono recata da loro, ma sono le loro voci che sono venute da me: come se il Signore avesse attivato, per la mia consolazione, una trasmissione radiofonica ante litteram. Per questo sono poi divenuta la patrona della televisione e delle telecomunicazioni.

Di alcune visioni che mi riguardavano furono testimoni le sorelle. Quella di Benvenuta fu una visione particolarmente emozionante: mentre sedeva vicino al mio letto vide appressarsi un corteo di vergini, preceduto da una più grande e più bella delle altre, che si chinò sopra di me per rivestirmi di un velo sottilissimo. Le fu chiaro che era la Vergine Maria venuta a prendermi per portarmi all’abbraccio con il suo Figlio Gesù. Infatti da lì a tre giorni morii, ma di questo ti racconterò la prossima volta.

Recita
Suor Nella Letizia Castrucci

Musica di sottofondo
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Immagine
Icona di Santa Chiara scritta da Suor Maristella, Suor Laura e Suor Cristiana 

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