8.Legislatrice monastica (Pillole di Chiara)



Testo del brano
Quando iniziai la vita a San Damiano con le prime sorelle, non avevo una Regola a cui fare riferimento, così Francesco scrisse per noi: «Poiché per divina ispirazione vi siete fatte figlie e ancelle dell’altissimo sommo Re, il Padre celeste, e vi siete sposate allo Spirito Santo, scegliendo di vivere secondo la perfezione del santo Vangelo, voglio e prometto di avere sempre di voi come di loro, per mezzo mio e dei miei frati, cura diligente e sollecitudine speciale». Queste parole rappresentarono per noi la forma di vita, ma, agli occhi della Sede apostolica non potevano essere ritenute sufficienti per normare la vita di una comunità monastica, perciò ci fu data da osservare inizialmente la Regola di San Benedetto, poi le Costituzioni ugoliniane e infine la Regola di Innocenzo IV, ma quando questa risultò essere un fallimento, capii che era arrivato il momento di scrivere noi la nostra Regola.

Io fui la prima donna a scrivere una Regola monastica: alla sua stesura vi lavorai con le sorelle per più di due anni, scegliendo le fonti a cui attingere, modificandole ove necessario e mettendoci molto del mio e del nostro, attingendo alla nostra esperienza a San Damiano, che si protraeva ormai da quasi 40 anni.

Il testo è breve, essenziale, e nell’incipit c’è il cuore della Regola, anche se io non ho usato affatto questa parola, ma ho preferito chiamarla Forma di vita, perché il mio scopo non era tanto di offrire delle norme per regolare la vita, quanto il contenuto stesso della vita.

 «La Forma di vita dell’Ordine delle sorelle povere, istituita dal beato Francesco, è questa: Osservare il santo Vangelo di nostro Signore Gesù Cristo, vivendo in obbedienza, senza nulla di proprio e in castità». Sull’esempio, di Francesco le sorelle ed io abbiamo posto come centro esistenziale della nostra esperienza il vangelo, non solo ispirandoci ad esso, o osservandone alcuni passi, ma desiderando di assumere la forma di vita di Cristo.

L’approvazione della Regola, forma di vita, si fece attendere: arrivò il 9 agosto 1253, due giorni prima della mia morte. Il fatto di averla potuta avere, l’ho ritenuta una carezza del Donatore, il Padre delle misericordie, Colui che ha illuminato il mio cuore perché seguissi le orme del suo Figlio, e che ha continuato sempre ad illuminarmi, tanto che le mie sorelle dicevano che quando uscivo dalla preghiera il mio volto appariva più luminoso del solito. Eh sì, la preghiera è stata per me una fornace di luce, ma di questo ti parlerò la prossima volta.

Recita
Suor Nella Letizia Castrucci

Musica di sottofondo
www.soundscrate.com

Immagine
Icona di Santa Chiara scritta da Suor Maristella, Suor Laura e Suor Cristiana

 

 

Scarica la nostra App su