6.Lettere ad una principessa (Pillole di Chiara)



Testo del brano
Agnese era figlia del re di Boemia: nata a Praga nel 1211 era stata promessa sposa fin da bambina, come si usava allora tra i regnanti, al figlio dell’imperatore Federico II. Rescisso il patto di fidanzamento ebbe molti altri pretendenti, tra cui il re d’Inghilterra Enrico III e anche lo stesso imperatore Federico II, ma lei resistette imperterrita a tutte le proposte di matrimonio.

Dai Frati Minori giunti a Praga era venuta a conoscenza della nostra comunità di San Damiano e ne rimase così affascinata che, rigettando gli onori e il prestigio del mondo, scelse di prendere uno sposo di stirpe più nobile, il Signore Gesù Cristo. Nel 1232 fondò a Praga un ospedale e, nello stesso tempo, un monastero, dove entrò un paio di anni dopo. Da lì a poco cominciò una corrispondenza con me, che si protrasse fino a poco prima della mia morte. Nonostante le difficoltà che la distanza comportava, ci scrivemmo più volte: si sono conservate quattro delle lettere che le scrissi, ed esse rappresentano una bellissima testimonianza della lunga amicizia spirituale che ci unì, pur non essendoci mai conosciute e pur appartenendo a culture e a ceti sociali diversi. 

Beh, inizialmente sentivo un certo imbarazzo nello scrivere a una principessa: infatti nella prima lettera mi rivolsi a lei con il voi, poi, man mano, il nostro dialogo si è fatto sempre più confidenziale e affettuoso, e nell’ultima lettera, l’ho definita “metà della mia anima”, perché la comunione in Dio aveva completamente azzerato tutte le distanze e ci aveva rese intime e vicine, nonostante i 1200 km che separano Assisi da Praga.

Nelle mie lettere l’ho incoraggiata, l’ho consigliata, ma soprattutto l’ho invitata a specchiarsi ogni giorno in Cristo, poiché è il suo amore che rende felici, la sua contemplazione che ristora, la sua benignità che sazia.

Agnese questo lo sapeva bene, perché era innamorata di Cristo e della sua povertà, e lottò con i papi per avere anche per la sua comunità il riconoscimento del privilegio della povertà, quel privilegio che io avevo chiesto ed ottenuto da Innocenzo III nel 1216, desiderando di avere il privilegio di non avere privilegi, ma di questo ti racconterò la prossima volta.

Recita
Suor Nella Letizia Castrucci

Musica di sottofondo
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Immagine
Icona di Santa Chiara scritta da Suor Maristella, Suor Laura e Suor Cristiana

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