Testimoni: Laura Vicuna (5 Aprile)



Beata Laura Vicuna (5 Aprile)
«Nel villaggio di Junín de los Andes in Argentina, beata Laura Vicuña, vergine, che, nata a Santiago del Cile, alunna nell’Istituto di Maria Ausiliatrice, all’età di tredici anni offrì la sua vita a Dio per la conversione della madre». Con queste parole il Martirologio Romano introduce la celebrazione della giovane beata Laura Vicuña, festeggiata dalla Chiesa il 22 gennaio, giorno della sua morte, che tuttavia ricordiamo oggi, 5 aprile, in cui ricorre la sua nascita terrena.

Cosa sappiamo di questa ragazzina?
Laura del Carmen Vicuña Pino nasce da José Domingo, militare in carriera di nobile famiglia, e Mercedes Pino, sarta di umili origini. Scoppiata in Cile la guerra civile, un parente del padre tenta di partecipare alle elezioni come successore del presidente, ma, fallendo nell’intento, gli avversari politici pensano bene di perseguitare l’intera famiglia Vicuña: Josè, Mercedes, Laura e la sorellina
Julia Amanda nel 1897 sono costretti a fuggire verso il sud del Paese. Tre anni dopo il capofamiglia muore, quando Laura ha solo 2 anni, lasciando tra l’altro la moglie in serie difficoltà economiche, ragion per cui Mercedes decide di trasferirsi con le figlie in Argentina. Arrivate nel paesino di Neuquén la donna trova lavoro presso la tenuta di Manuel Mora, un ricco imprenditore agricolo, al tempo quarantenne, tipico mandriano argentino, insomma un vero gaucho. Questi non solodiventerà l’amante della madre, ma tenterà di abusare anche di Laura, la quale tuttavia riuscirà a gestire i suoi propositi violenti. Inizialmente però l’uomo accetta di provvedere all’educazione di Laura e Amanda. La prima viene mandata a studiare in un collegio delle Figlie di Maria Ausiliatrice, ramo femminile dei Salesiani, fondati da don Bosco. La giovane si trova subito splendidamente in questo ambiente, in cui respira la presenza del Creatore: «Mi pare che Dio stesso mantenga vivo in me il ricordo della sua divina presenza. Dovunque mi trovo, sia in classe, sia in cortile, questo ricordo mi accompagna, mi aiuta e mi conforta». Non solo, chiamava il collegio «mio paradiso», nulla a che vedere evidentemente con la concezione che di questo luogo ne ha l’immaginario collettivo..

Cosa la faceva sentire così a suo agio?
Diversi aspetti, su tutti le persone che la circondavano, a partire da quelli che diventeranno i suoi genitori spirituali: padre Crestanello, suo confessore e futuro biografo, dal quale Laura si confessava ogni settimana, e suor Anna Maria Rodríguez, la sua figura educativa più influente, anche se stette
con lei solo otto mesi. Diventata salesiana in età tardiva, a 39 anni, arrivò al collegio di Junín già malaticcia, morendo a soli 42 anni a causa di una peritonite acuta. Fu lei a preparare Laura alla prima comunione. Ai due si aggiunsero due amicizie speciali, anzitutto il giovane chierico Félix Ortiz, arrivato in collegio lo stesso giorno di Laura e partito due mesi dopo la sua morte, per diventare prete. Quattro anni di grande amicizia: lui dai 19 ai 23 anni, lei dai 9 ai 13. Se la vicenda di Laura non è caduta nell’oblio è soprattutto grazie a lui, che ne raccolse le ultime confidenze in punta di morte e pubblicò subito dopo due articoli, oltre a comporre una canzone popolare a lei dedicata. Fu inoltre decisivo nell’insistere con padre Crestanello affinché scrivesse Vida de Laura Vicuña, 96 pagine uscite a Santiago nel 1911, alle quali anch’egli collaborò. Altra amicizia decisiva fu la compagna di classe Maria Mercedes Vera (tre anni più grande di Laura), per gli amici Merceditas, con la quale visse tre anni e mezzo. Tra loro non avevano segreti, spesso pregavano insieme nel cuore della notte, divenendo tra l’altro “Figlie di Maria” lo stesso giorno, pronunciando insieme le parole del rito di ammissione: «Vergine concepita senza peccato, ti scelgo come madre e come protettrice. Voglio
vivere come tua figlia nella santità della vita».

Insomma filò tutto liscio..
Non proprio tutto, come testimonia il fatto che da un certo momento in poi iniziò a firmare i suoi compiti di scuola «la pazzetta di Gesù», dato che una compagna, evidentemente non amante delle sue maniere troppo pie, le disse un giorno: «Sei pazza!», sentendosi rispondere: «È vero, sono la pazzerella di Gesù». Altre compagne la chiamavano invece «la santina». Il fatto che soffrisse di
enurèsi (faceva involontariamente la pipì a letto durante il sonno) poi, certo non l’aiutò nei rapporti con le coetanee più invidiose.
Tornando al Martirologio Romano, cosa intende quando dice «offrì la sua vita a Dio per la conversione della madre»?
Per rispondere occorre fare un passo indietro. La situazione di precarietà della madre, che conviveva con un uomo fuori dal sacramento cattolico del matrimonio, oltre al suo allontanamento dalla fede, furono per Laura la più grande fonte di sofferenza e preoccupazione. Il giorno della prima comunione (che fece a soli 10 anni, quando la prassi del tempo la prevedeva a 12) scrisse alcuni propositi, molto simili a quelli di un altro celebre salesiano, Domenico Savio: «O mio Dio, voglio amarti e servirti per tutta la vita; perciò ti dono la mia anima, il mio cuore, tutto il mio essere. Voglio morire piuttosto che offenderti col peccato; perciò intendo mortificarmi in tutto ciò che mi allontanerebbe da te. Propongo di fare quanto so e posso perché tu sia conosciuto e amato, e per riparare le offese che ricevi ogni giorno dagli uomini, specialmente dalle persone della mia famiglia. Mio Dio, dammi una vita di amore, di mortificazione, di sacrificio». Con questi propositi Laura si abbandonò totalmente al Signore pur di ottenere la conversione della madre. Da notare che la sua catechista, suor Rosa, disse
in proposito: «La prima volta che ebbi da spiegare il sacramento del matrimonio, Laura svenne, senza dubbio perché allora scoprì che sua mamma viveva in uno stato di colpevolezza». Il 29 marzo 1902 poi, ricevette la Cresima insieme alla sorellina, con la madre che, come aveva già fatto durante le prima comunione, si astenne dal ricevere l’ostia. In entrambi i casi il dolore di Laura fu enorme. Nello stesso anno ricevette inoltre un rifiuto da parte della direttrice del collegio, che le negava di diventare religiosa, in quanto ancora troppo giovane e per via della madre, la quale non godeva di buona fama.. «Fu per Laura – scriverà padre Crestanello – una delle pene maggiori della sua vita». Laura decise allora di prendere i voti di povertà, castità e obbedienza in forma privata.

D’accordo, ma come concretamente offrì la vita per la madre?
Per problemi di salute nel 1903 fu costretta a lasciare il collegio, andando a vivere in un appartamento assistita dalla madre. Allettata definitivamente dal 16 gennaio, il 21 dello stesso mese diede le ultime raccomandazioni alla sorella Amanda: «Sii sempre molto buona con mamma! Ricordati dei poveri!». Il giorno dopo ricevette l’unzione degli infermi, si confessò e ricevette il viatico. Quella sera fece chiamare la madre per trasmetterle il suo grande sogno: «Mamma, io muoio! Io stessa l’ho chiesto a Gesù. Sono quasi due anni che gli ho offerto la vita per te, per ottenere la grazia del tuo ritorno alla fede. Mamma, prima della morte non avrò la gioia di vederti pentita?». A suo tempo aveva infatti chiesto al confessore Crestanello, e da lui ottenuto, di poter offrire la sua vita al Signore e a Maria, in cambio della conversione della madre: «Allora corse a inginocchiarsi ai piedi dell’altare – scriverà il suo biografo –, e versando lacrime di gioia, sperando di essere ascoltata da Dio, si offrì in olocausto a Gesù e alla sua cara madre Maria». La vicenda, per quanto umanamente sconcertante e difficile anche solo da pensare, rimanda alla richiesta – forse ancor più “assurda” – di Rita da Cascia, la quale domandò la morte fisica (dunque temporale) dei propri figli, piuttosto che vederli vendicare il padre ucciso, incappando in tal modo nella morte spirituale (dunque eterna).

Come reagì la madre di Laura?
Le promise subito di cambiare completamente vita: «Sono dunque io la causa delle tue sofferenze! Sì, Laura, te lo prometto, te lo giuro; farò ciò che chiedi!». La ragazzina poté allora spirare serenamente dopo aver pronunciato queste ultime gioiose parole: «Grazie, Gesù! Grazie, Maria! Ora muoio contenta!». Renderà lo spirito il 22 gennaio 1904, all’età di 12 anni e mezzo. In occasione del funerale la mamma tornò ad accostarsi ai sacramenti della riconciliazione e dell’eucaristia. Non solo, ribellatasi a Mora si diede alla fuga, andando in Cile con Amanda, per tornare a Junín solo dopo aver saputo della morte di lui, assassinato nel 1908.

Quando è stata proclamata beata?
La congregazione dei Salesiani diede inizio al processo di canonizzazione a partire dagli anni ‘50, per vederla proclamata beata, da San Giovanni Paolo II, il 3 settembre 1988 a Castelnuovo Don Bosco, in provincia di Asti. Decisivo per la beatificazione è stato il miracolo attribuitole nel 1955, quando suor Ofelia del Carmen Lobos Arellano, affetta da gravi problemi polmonari e con solo pochi
mesi di vita, si rivolgerà a Laura in preghiera, venendo guarita. Laura Vicuña è venerata in Cile e Argentina come la protettrice delle vittime di incesti e abusi sessuali, sulla scia di altre “piccole giganti”, come recita la preghiera per la sua canonizzazione: «..Degnati (Signore).. di esaltare anche in terra l’emula di Agnese, Cecilia e Maria Goretti..». Significativo che proprio il 21 gennaio 1900,
festa di sant’Agnese, Mercedes e le due figlie partissero a cavallo per Junín.. I santuari principali a lei dedicati si trovano a Santiago del Cile e in Argentina, ovviamente a Junín de los Andes, mentre i suoi resti mortali sono venerati nella cappella delle Figlie di Maria Ausiliatrice a Bahía Blanca, sempre in Argentina.


«Padre d’immensa tenerezza, che nell’adolescente Laura Vicuña hai unito in modo mirabile la fortezza d’animo e il candore dell’innocenza, per sua intercessione donaci il coraggio di superare le prove della vita e di testimoniare al mondo la beatitudine dei puri di cuore» (preghiera Colletta propria).

Recita
Federica Lualdi, Cristian Messina

Musica di sottofondo
G.Regondi. Etude no.6. Performer Aaron Prillaman. Diritti Creative Commons. Musopen.org

Testimoni Testimoni: Introduzione Testimoni: Carlo Carretto (4 Gennaio) Testimoni: San Serafino di Sarov (14 Gennaio) Testimoni: Benedetta Bianchi Porro (23 Gennaio) Testimoni: Abbé Pierre (1.Febbraio) Testimoni: Beata Maria della Provvidenza (7 Febbraio) Testimoni: Anna Katharina Emmerick (9 Febbraio) Testimoni: Santi Martiri di Abitene (12 Febbraio) Testimoni: Evagrio Pontico (2 Marzo) Testimoni: Katharine Mary Drexel (3 Marzo) Testimoni: Gemma Galgani Testimoni: Origene (29 Marzo) Testimoni: Laura Vicuna (5 Aprile) Testimoni: Santa Caterina Tekakwitha (17 Aprile) Testimoni: Gianna Beretta Molla (28 Aprile) Testimoni: Beata Sandra Sabattini (4 Maggio) Testimoni: San Pacomio (9 Maggio) Testimoni: Sant'Isidoro contadino (15 Maggio) Testimoni: Girolamo Savonarola (23 Maggio) Testimoni: Blaise Pascal (27 Maggio) Testimoni: Giovanna d'Arco (30 Maggio) Testimoni: Beata Anna Maria Taigi (9 Giugno) Testimoni: Antoni Gaudì (10 Giugno) Testimoni: San Giuseppe Cafasso (23 Giugno) Testimoni: Annalena Tonelli (25 Giugno) Testimoni: Carla Ronci (7 Luglio) Testimoni: Santa Veronica Giuliani (9 Luglio) Testimoni: Arturo Paoli (13 Luglio) Testimoni: Don Divo Barsotti (18 Luglio) Testimoni: Santa Lidia (3 Agosto) Testimoni: Massimo il Confessore (13 Agosto) Testimoni: David Maria Turoldo (18 Agosto) Testimoni: Frère Roger (23 Agosto) Testimoni: Santa Faustina Kowalska (1.Settembre) Testimoni: Don Oreste Benzi (7 Settembre) Testimoni: Santa Innocenza (17 Settembre) Testimoni: San Giuseppe da Copertino (18 Settembre) Testimoni: Rosario Livatino (3 Ottobre) Testimoni: Beato Alberto Marvelli (5 Ottobre) Testimoni: Carlo Acutis (12 Ottobre) Testimoni: Enrico Medi (20 Ottobre) Testimoni: Beata Chiara Luce Badano (29 Ottobre) Testimoni: Santa Silvia (3 Novembre) Testimoni: Giorgio La Pira (5 Novembre) Testimoni: Beato Giacomo Alberione (26 Novembre) Testimoni: Charles de Foucauld (1.Dicembre) Testimoni: S.Francesca Saverio Cabrini (22 Dicembre) Testimoni: San Galgano (24 Dicembre)

Scarica la nostra App su