Esodo 20,1-17 con il commento di Massimo Gasperoni e Cosetta Giovannini



Dal libro dell'Esodo
Es 20,1-17 

Testo del brano
In quei giorni, Dio pronunciò tutte queste parole: «Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile: Non avrai altri dèi di fronte a me. Non ti farai idolo né immagine alcuna di quanto è lassù nel cielo, né di quanto è quaggiù sulla terra, né di quanto è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, tuo Dio, sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, ma che dimostra la sua bontà fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti. Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascia impunito chi pronuncia il suo nome invano. Ricòrdati del giorno del sabato per santificarlo. Sei giorni lavorerai e farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: non farai alcun lavoro, né tu né tuo figlio né tua figlia, né il tuo schiavo né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il settimo giorno. Perciò il Signore ha benedetto il giorno del sabato e lo ha consacrato. Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà. Non ucciderai. Non commetterai adulterio. Non ruberai. Non pronuncerai falsa testimonianza contro il tuo prossimo. Non desidererai la casa del tuo prossimo. Non desidererai la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo né la sua schiava, né il suo bue né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo».

 

 

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
P.Patrikios. Away. YouTubeStudios. Diritti Creative Commons

Meditazione
Massimo Gasperoni e Cosetta Giovannini
Recita Cosetta Giovannini

Meditazione
Siamo soliti a definire questo brano quello dei 10 comandamenti, quest’ultima parola richiama in noi il rispetto di norme rigide, imposte dall’alto, la cui mancata applicazione comporta delle pene severe; inoltre nell’immagine che abbiamo sono scolpiti su due tavole di pietra, le tavole della legge, che poi il popolo di Israele conserverà nell’arca dell’alleanza, rinchiusa nel santo dei santi della tenda e poi dopo diverse collocazioni nel tempio di Gerusalemme. Tanti di questi comandamenti, o per meglio dire insegnamenti, sono di carattere morale e materiale, mentre quelli sui quali ci si sofferma in una minuta spiegazione sono due in particolare. Il primo è “non avrai altri dèi di fronte a me”, è una scelta forte monoteista, ed è contro l’idolatria, che fa credere all’uomo di poter manipolare Dio, comandarlo a sua volta, attraverso culti e riti magici; Dio non si può racchiudere in un contenitore, in un piccolo spazio, va aldilà dei nostri limiti umani, possiamo noi costruire montagne o scavare gli abissi degli oceani e sarebbero sempre più piccole delle tasche di Dio; va bene utilizzare delle immagini che però non si devono sostituire alla rivelazione di Dio attraverso i sacramenti e la Sua Parola. Infatti il secondo comandamento che viene spiegato molto bene è quello relativo al sabato, poi allargato alle feste, è il riconoscere anche la sacralità del tempo e la presenza di Dio nella storia. Siamo figli di Dio in Gesù Cristo, vero uomo e vero Dio, incarnato nella storia dell’umanità, immagine che ha ispirato Dio nella creazione e a quella creazione siamo riportati grazie a Gesù, che chiama Dio Padre, così noi possiamo rileggere i comandamenti come insegnamento di un Padre che ci ama e che vuole il massimo bene per noi.

Scarica la nostra App su