Efesini 6,10-20 con il commento di Stefano Gazzoni



Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini
Ef 6,10-20

Testo del brano
Fratelli, rafforzatevi nel Signore e nel vigore della sua potenza. Indossate l’armatura di Dio per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro la carne e il sangue, ma contro i Principati e le Potenze, contro i dominatori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti. Prendete dunque l’armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno cattivo e restare saldi dopo aver superato tutte le prove. State saldi, dunque: attorno ai fianchi, la verità; indosso, la corazza della giustizia; i piedi, calzati e pronti a propagare il vangelo della pace. Afferrate sempre lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutte le frecce infuocate del Maligno; prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la parola di Dio. In ogni occasione, pregate con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, e a questo scopo vegliate con ogni perseveranza e supplica per tutti i santi. E pregate anche per me, affinché, quando apro la bocca, mi sia data la parola, per far conoscere con franchezza il mistero del Vangelo, per il quale sono ambasciatore in catene, e affinché io possa annunciarlo con quel coraggio con il quale devo parlare.
 

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
Facile di Kevin MacLeod è un brano autorizzato da Creative Commons Attribution (https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/)
Fonte: http://incompetech.com/music/royalty-free/index.html?isrc=USUAN1100858
Artista: http://incompetech.com/

Meditazione
Stefano Gazzoni

Meditazione
Questo brano conclusivo della lettera agli Efesini mi fa venire in mente l’episodio de Il Signore degli Anelli, in cui Gandalf “il grigio” si trova ad affrontare nelle miniere di Moria il Flagello di Durin, un Balrog, demone di altri tempi, enorme, ricoperto di fuoco, risvegliato secoli prima dai nani nella loro bramosa ricerca di tesori e di cui rimasero vittime. Gandalf con tutta la sua forza e potenza gli urla «Tu non puoi passare!». Il ponte crolla, il Balrog cade nell’abisso, ma all’ultimo trascina Gandalf con sé; i due combatteranno per due giorni e due notti, finché entrambi moriranno; ma Gandalf rinascerà come Gandalf “il bianco” e ritornerà nella terra di mezzo per aiutare i propri amici. Ma preferisco ricordare un altro passo de Il Signore degli Anelli, che forse è più a nostra misura: quello in cui Sam, amico di Frodo, dopo essere stato cacciato da quest’ultimo perché sospettato, su inganno di Gollum, di aver mangiato tutto il pane elfico della loro scorta, ritorna a salvare l’amico Frodo che nel frattempo era stato catturato da Shellob e dagli orchi. Sì, mi piace Sam, perché nonostante la sua fragilità, le sue paure, si riveste di un’armatura di giustizia che gli permette di accompagnare l’amico Frodo nel suo difficile cammino verso il Monte Fato, dove distruggerà l’anello. Ed è questo che ci suggerisce Paolo: scegliere ogni giorno di ricoprirci dell’armatura della giustizia e della pace, che viene da Gesù, e affrontare con coraggio e in comunione la lunga salita che ci porterà in cima al nostro monte.

Scarica la nostra App su