Efesini 4,32-5,8 con il commento di Stefano Gazzoni



Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini
Ef 4,32–5,8 

Testo del brano
Fratelli, siate benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo. Fatevi dunque imitatori di Dio, quali figli carissimi, e camminate nella carità, nel modo in cui anche Cristo ci ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore. Di fornicazione e di ogni specie di impurità o di cupidigia neppure si parli fra voi – come deve essere tra santi – né di volgarità, insulsaggini, trivialità, che sono cose sconvenienti. Piuttosto rendete grazie! Perché, sappiatelo bene, nessun fornicatore, o impuro, o avaro – cioè nessun idolatra – ha in eredità il regno di Cristo e di Dio. Nessuno vi inganni con parole vuote: per queste cose infatti l’ira di Dio viene sopra coloro che gli disobbediscono. Non abbiate quindi niente in comune con loro. Un tempo infatti eravate tenebra, ora siete luce nel Signore. Comportatevi perciò come figli della luce.

 

 

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
Facile di Kevin MacLeod è un brano autorizzato da Creative Commons Attribution (https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/)
Fonte: http://incompetech.com/music/royalty-free/index.html?isrc=USUAN1100858
Artista: http://incompetech.com/

Meditazione
Stefano Gazzoni

Meditazione
«Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo». Mi è capitato, ultimamente, di avere un atteggiamento critico nei confronti del mio “capo”, che si è rapportato con me in un modo che mi suonava irritante riguardo a questioni lavorative. Poi un giorno mi ha fatto i complimenti per l’atteggiamento professionale che durante l’estate sono riuscito a mantenere, nonostante l’impegno a supporto della professione imprenditoriale di mia moglie. Questo mi ha fatto riflettere sulla superficialità con cui spesso mi capita di valutare una critica, senza valutare da chi mi viene mossa, ma soprattutto dando per scontata una valutazione soggettiva invece che oggettiva. Se infatti riesco a spostare il punto di vista, allora riesco a crescere, altrimenti mi arrocco, mi isolo e mi impoverisco. Il mio “capo” riesce meglio in questo, io.. ci sto lavorando. «Un tempo infatti eravate tenebra, ora siete luce nel Signore. Comportatevi perciò come figli della luce». Mi viene in mente la canzone dei Negrita Il libro in una mano, la bomba nell’altra. Comincia così:

«La macchina che guidi
Guarda bene non è tua
La paghi tutti i giorni
Al fabbricante di liquame
Che va a cena con i santi
Che t’infilano le bombe nelle tasche
E fanno guerre
Che bruciano ragazzi come te
Che cadono col sogno di proteggere un sogno
E in chiesa la gente che piange
Fa largo e si stringe
Nel posto in prima fila
C’è sempre un governante
Che tratta col mercante
Che cena con i santi
Che tirano le bombe
E tirano le somme
E il ciclo non si rompe».

Vi invito ad ascoltarla tutta, perché offre altri interessanti spunti di riflessione. È chiaramente una canzone di denuncia e provocatoria, però ti arriva abbastanza violenta, tipo pugno nello stomaco, perché prova a mettere in luce il circuito poco virtuoso in cui il mondo occidentale quotidianamente si muove, un circuito in cui anche noi cristiani siamo immersi, e in cui spesso e volentieri ci siamo adagiati. E allora san Paolo ci invita a prendere la pillola rossa di matrixiana memoria, e con forza ci dice: «Svegliati, tu che dormi, risorgi dai morti e Cristo ti illuminerà».

Su www.preg.audio/web-app trovate il video della canzone citata

 

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