Filippesi 4,10-19 con il commento di Tiziana Sensoli



Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi
Fil 4,10-19

Testo del brano
Fratelli, ho provato grande gioia nel Signore perché finalmente avete fatto rifiorire la vostra premura nei miei riguardi: l’avevate anche prima, ma non ne avete avuto l’occasione. Non dico questo per bisogno, perché ho imparato a bastare a me stesso in ogni occasione. So vivere nella povertà come so vivere nell’abbondanza; sono allenato a tutto e per tutto, alla sazietà e alla fame, all’abbondanza e all’indigenza. Tutto posso in colui che mi dà la forza. Avete fatto bene tuttavia a prendere parte alle mie tribolazioni. Lo sapete anche voi, Filippési, che all’inizio della predicazione del Vangelo, quando partii dalla Macedònia, nessuna Chiesa mi aprì un conto di dare e avere, se non voi soli; e anche a Tessalònica mi avete inviato per due volte il necessario. Non è però il vostro dono che io cerco, ma il frutto che va in abbondanza sul vostro conto. Ho il necessario e anche il superfluo; sono ricolmo dei vostri doni ricevuti da Epafrodìto, che sono un piacevole profumo, un sacrificio gradito, che piace a Dio. Il mio Dio, a sua volta, colmerà ogni vostro bisogno secondo la sua ricchezza con magnificenza, in Cristo Gesù.
 

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
W.A.Mozart. Piano sonata no.16 "Facile", K 545. II Andante. Diritti Creative Commons. Musopen.org

Meditazione
Tiziana Sensoli

Meditazione
Siamo arrivati alle ultime battute di san Paolo ai Filippesi, al saluto finale e al congedo. Dalle sue parole l’Apostolo evidenzia la generosità di questa comunità nel sostenerlo nel momento del bisogno, e lo fa come se fosse una cosa non scontata, comunque un’attenzione presente ma che non aveva ancora avuto modo di esprimersi al meglio. «..finalmente avete fatto rifiorire la vostra premura nei miei riguardi: l’avevate anche prima, ma non ne avete avuto l’occasione». Eh già, forse anche i Filippesi inizialmente avranno accolto il messaggio di Paolo con l’entusiasmo di quando si scopre qualcosa di nuovo, si fa esperienza di quel qualcosa che ti cambia la vita, in questo caso l’incontro con il Risorto! Tutta la quotidianità viene vissuta e attraversata dallo slancio dell’innamoramento. Poi lo slancio della prima ora passa, lascia il posto al quotidiano sempre presente, e l’innamoramento iniziale non è più così intenso, e potrebbe anche svanire. Ma può anche diventare più profondo, fatto meno di entusiasmo e più di azioni concrete, forse molto lontane dai riflettori ma impregnate di quell’amore che si era conosciuto inizialmente, e che adesso ha messo radici, è cresciuto e maturato. E quando qualcosa attecchisce e fa radici, prima o poi viene alla luce. E qui si traducono le azioni concrete della comunità dei Filippesi nei quali, come dice Paolo, rifioriscono le attenzioni nei suoi confronti, attenzioni che erano presenti anche prima, ma non c’era stata l’occasione per portarle alla luce. Si dice “l’occasione fa l’uomo ladro”, in questo caso è il contrario, l’occasione può farci più attenti alle necessità di chi ci è vicino, se l’esperienza che abbiamo fatto del Risorto è stata tale da radicarsi in noi tanto da farci rifiorire in quelle occasioni in cui è importante esserci.

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