Filippesi 2,12-18 con il commento di Tiziana Sensoli



Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi
Fil 2,12-18

Testo del brano
Miei cari, voi che siete stati sempre obbedienti, non solo quando ero presente ma molto più ora che sono lontano, dedicatevi alla vostra salvezza con rispetto e timore. È Dio infatti che suscita in voi il volere e l’operare secondo il suo disegno d’amore. Fate tutto senza mormorare e senza esitare, per essere irreprensibili e puri, figli di Dio innocenti in mezzo a una generazione malvagia e perversa. In mezzo a loro voi risplendete come astri nel mondo, tenendo salda la parola di vita. Così nel giorno di Cristo io potrò vantarmi di non aver corso invano, né invano aver faticato. Ma, anche se io devo essere versato sul sacrificio e sull’offerta della vostra fede, sono contento e ne godo con tutti voi. Allo stesso modo anche voi godetene e rallegratevi con me.
 

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
W.A.Mozart. Piano sonata no.16 "Facile", K 545. II Andante. Diritti Creative Commons. Musopen.org

Meditazione
Tiziana Sensoli

Meditazione
In questo brano Paolo esorta la sua comunità verso un obiettivo di vita: dedicarsi alla propria salvezza. In che modo? Vivendo in modo irreprensibile e puro, agendo senza mormorazioni e senza esitare, perché è Dio che suscita il volere e l’operare, secondo il suo disegno. In questo modo noi cristiani splenderemmo come astri in un mondo malvagio e perverso. Bene, la sequenza sembra abbastanza logica: Dio che suscita in noi un volere secondo il suo disegno, l’uomo risponde con un agire senza esitazione e senza mormorazione, uguale mondo perfetto. Il mondo, lo sappiamo bene, non è perfetto, non lo siamo noi, e san Paolo quando scriveva – per di più dal carcere – non era così ingenuo da pensarlo. Quindi dà ai cristiani di Filippi suggerimenti impossibili da applicare? Non credo, mi viene da pensare piuttosto che l’Apostolo fosse talmente innamorato di Gesù che il suo cuore fosse perennemente in ascolto di Dio. Come se non ci fossero rumori di fondo che distolgono l’attenzione. E lo sappiamo bene, la voce della persona amata la riconosciamo tra mille rumori. Allora forse è proprio quella fiamma dell’innamorato che fa la differenza nell’essere cristiani secondo san Paolo. Per cui si può brillare come astri in un mondo perverso e malvagio. D’altra parte non viviamo anche noi in un mondo così? Proviamo a ritrovare un po’ di passione per le cose di Dio, per la sua Parola, ritroviamo il gusto e la familiarità con la sua voce, allora sì che riusciremo anche noi a vivere un po’ «come astri» in un mondo difficile, senza farci fagocitare dalle sue logiche.

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