Novena di Natale. Nono giorno



Testo della Novena
Nel nome del Padre,
e del Figlio
e dello Spirito Santo.
Amen.

Prima lettera di Giovanni 1, 1-3
Ciò che era fin da principio, ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita, poiché la vita si è fatta visibile, noi l'abbiamo veduta e di ciò rendiamo testimonianza e vi annunziamo la vita eterna, che era presso il Padre e si è resa visibile a noi, quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunziamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. La nostra comunione è col Padre e col Figlio suo Gesù Cristo. Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia perfetta.

In quest’ultimo giorno della novena lasciamo sia Papa Francesco a dirci qualcosa del Natale e a darci gli auguri più sentiti.

"Guardiamo il presepe: chi è felice nel presepe? Questo mi piacerebbe chiederlo a voi bambini che amate osservare le statuine. Questo è ormai il mio sesto Natale da Vescovo di Roma e devo dire che ho conosciuto diversi santi e sante che lavorano qui. Di solito sono persone che non appaiono, persone semplici, modeste ma che fanno tanto bene nel lavoro e nei rapporti con gli altri. Sono persone gioiose, non perché ridono sempre, no, ma perché hanno dentro una grande serenità e sanno trasmetterla agli altri. E da dove viene quella serenità? Sempre da Lui, Gesù, il Dio-con-noi. E’ Lui la fonte della nostra gioia, sia personale, sia in famiglia, sia sul lavoro. Santi e sante in carne e ossa, col nostro carattere, i nostri difetti anche i nostri peccati… chiediamo perdono e andiamo avanti. Ma pronti a lasciarci contagiare dalla presenza di Gesù in mezzo a noi, pronti ad accorrere a Lui come i pastori, per vedere questo avvenimento, questo segno incredibile che Dio ci ha dato”.

Rivolgo lo sguardo ai cieli ed attendo il Signore

Abbiamo ascoltato ogni giorno le antifone maggiori dell'Avvento quelle che cominciano tutte con il vocativo O: sono sette. Oggi ricordiamo semplicemente che tutte le lettere iniziali di questi sostantivi, partendo dall'ultima antifona, formano la frase latina Ero cras: domani sarò qui.

Rivolgo lo sguardo ai cieli ed attendo il Signore

Meditare la preghiera ascoltando musica è possibile, specie se la musica è di Johann Sebastian Bach.

Gioite, esultate! Glorificate i giorni,
esaltate quanto l'Altissimo ha oggi compiuto!
Deponete il timore, bandite i lamenti,
innalzate un canto ricco di gioia e d'allegria!
Servite l'Altissimo con nobili cori,
lasciateci onorare il nome del Signore!

Jauchzet, frohlocket! auf preiset die Tage,
Rühmet, was heute der Höchste getan!

Lasset das Zagen, verbannet die Klage,
Stimmet voll Jauchzen und Fröhlichkeit an!
Dienet dem Höchsten mit herrlichen Chören,
Laßt uns den Namen des Herrschers verehren!

 

 

 

 

Recita
Don Franco Mastrolonardo, Paola Ragni, Gennj Fabbrucci, Papa Francesco

Canta
Susanna Rossi

Musica
J.S.Bach. Christmas Oratorio, BWV 248 - "Jauchzet, frohlocket! auf preiset die Tage". Diritti Creative Commons

La Novena di Natale
Non è una preghiera ufficiale della Chiesa ma rientra tra le pie pratiche popolari. Si celebra nei nove giorni precedenti la solennità del Natale, dal 16 al 24 dicembre. Comprende vari testi che vogliono aiutare i fedeli a prepararsi spiritualmente alla nascita di Gesù. Fu eseguita per la prima volta in una casa di missionari vincenziani di Torino nel Natale del 1720, nella chiesa dell'Immacolata.

In generale, le novene sono celebrazioni popolari che nell'arco dei secoli hanno affiancato le "liturgie ufficiali". Esse sono annoverate nel grande elenco dei "pii esercizi". «I pii esercizi», afferma J. Castellano, «si sono sviluppati nella pietà occidentale del Medioevo e dell'epoca moderna per coltivare il senso della fede e della devozione verso il Signore, la Vergine, i santi, in un momento in cui il popolo rimaneva lontano dalle sorgenti della Bibbia e della liturgia o in cui, comunque, queste sorgenti rimanevano chiuse e non nutrivano la vita del popolo cristiano».

Le antifone maggiori dell'Avvento (o anche antifone O, perché cominciano tutte con il vocativo "O") sono sette antifone latine proprie della Liturgia delle Ore secondo il rito romano. Vengono cantate come antifone del Magnificat nei vespri e come versetto alleluiatico del Vangelo nella Messa delle ferie maggiori dell'Avvento, dal 17 al 23 dicembre.
Anche il rito ambrosiano le ha introdotte nella propria liturgia, durante la "commemorazione del Battesimo" alla sera di questi stessi giorni precedenti il Natale (in ambrosiano, feriae de Exceptato, ferie dell'Accolto).
La loro origine è sconosciuta, ma Boezio le menziona già nel sesto secolo a Roma. Spesso sono state musicate. I sostantivi con cui ogni antifona si apre hanno origine nella Bibbia e sono utilizzati come titoli di Gesù Cristo. È stato osservato fin dal Medioevo che le lettere iniziali di questi stessi sostantivi, lette partendo dall'ultima antifona, formano la frase latina ero cras, cioè "Domani sarò qui", una espressione che sottolinea il carattere di attesa proprio dell'Avvento.

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